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Fiori della pace 6
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Ottocento ragazzi in piazza per chiedere pace e dialogo

Protagonisti della manifestazione gli alunni delle scuole dell’Istituto comprensivo 1, che hanno realizzato per l’occasione fiori colorati

Piazza San Secondo è stata pacificamente “invasa”, stamattina, da 800 bambini e ragazzi dell’Istituto comprensivo 1, protagonisti con i loro insegnanti dell’iniziativa  “I fiori della pace”. Erano infatti presenti i bimbi dell’ultimo anno delle scuole dell’infanzia Miroglio e Borgo, gli alunni delle elementari Baracca e Galileo Ferraris e gli studenti delle classi prime (cui si è aggiunta una seconda) della media Jona.
“L’iniziativa – racconta la dirigente scolastica, Alessandra Longo – è partita direttamente dai ragazzi. La classe I F della Jona, infatti, ha lavorato sul tema della pace e del dialogo, con i ragazzi che si sono impegnati e scrivere pensieri e riflessioni.  Da lì è scaturito il desiderio di organizzare un’iniziativa di sensibilizzazione. Abbiamo proposto l’idea a tutte le scuole dell’istituto comprensivo, ricevendo l’adesione della maggioranza delle classi. Così abbiamo organizzato la manifestazione di oggi in collaborazione con la Rete Welcoming Asti. Un modo per manifestare il nostro desiderio di pace e chiedere alle forze politiche che lavorino in questa direzione”.

L’iniziativa

Dopo gli interventi delle autorità politiche e religiose presenti, gli alunni della classe I F hanno spiegato il significato dell’iniziativa. Dopodiché tutti i bambini hanno consegnato in apposite ceste, come simbolo di pace, i fiori da loro realizzati in modo creativo con i più diversi materiali. Contemporaneamente alcuni alunni delle elementari e delle medie hanno letto riflessioni e pensieri sul tema.
“Nello stesso momento – conclude la dirigente – le classi seconde e terze della Jona, che non potevano essere presenti in piazza in quanto il numero dei partecipanti sarebbe stato troppo elevato, sono state protagoniste di un flash mob nel cortile dell’Enofila, dove sono ospitate a causa dei lavori che interessano la scuola. Hanno infatti composto il simbolo della pace ed espresso le loro riflessioni sull’argomento”.

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