Un progetto che consente di inviare via mail, in tempo reale, lestratto del verbale sanitario redatto in Pronto Soccorso a carico di un paziente, direttamente sulla posta elettronica del suo medico curante. In questo modo, il dottore di famiglia viene a conoscenza subito e in modo competente e professionale di ciò che è capitato al suo assistito, a quali accertamenti è stato sottoposto in Pronto, quale la diagnosi finale e la terapia prescritta…
Linformatica viene incontro a dottori e pazienti e abbatte i muri di incomunicabilità che spesso esistono fra medici curanti, medici specialisti e quelli che lavorano al Pronto Soccorso. E stato presentato un progetto, primo in Piemonte, che vede i sanitari del Pronto Soccorso e i medici di famiglia "complici" nella continuità assistenziale ai pazienti.
Un progetto che consente di inviare via mail, in tempo reale, lestratto del verbale sanitario redatto in Pronto Soccorso a carico di un paziente, direttamente sulla posta elettronica del suo medico curante. In questo modo, il dottore di famiglia viene a conoscenza subito e in modo competente e professionale di ciò che è capitato al suo assistito, a quali accertamenti è stato sottoposto in Pronto, quale la diagnosi finale e la terapia prescritta.
Un servizio importante soprattutto quando i pazienti sono persone anziane e malate, non sempre in grado di comprendere e ricordare fino in fondo tutti i dettagli "medici" di un passaggio in ospedale per un malore.
«E un progetto nato dallesigenza di condividere informazioni sui pazienti del Pronto Soccorso con i rispettivi medici curanti – ha spiegato il dottor Gianluca Ghiselli, primario del Pronto Soccorso dellOspedale di Asti – la sperimentazione in atto è a doppio senso: da una parte noi diamo in tempo reale le informazioni al medico curante e questultimo, a sua volta, può tornarci molto utile nellinformarci sulle terapie in atto in un paziente e sulla sua storia clinica, facendoci risparmiare tempo ed esami inutili». Inoltre, come ha sottolineato la caposala Cinzia Lamberti, spesso proprio i medici di famiglia sono in grado di rintracciare parenti o persone amiche di chi si trova da solo in Pronto Soccorso.
Per ora il progetto viene "testato" sulle èquipe territoriali di Villafranca (allargata a Baldichieri, Valfenera e Villanova) e di San Damiano (con laggiunta di Antignano, Ferrere, Tigliole, San Martino Alfieri, Revigliasco, Cisterna) per un totale di circa 32 mila pazienti coinvolti.
E dai primi estratti di verbale sanitario inviati ai medici di base emerge che sono ancora troppi gli accessi "impropri" al Pronto Soccorso, ovvero quelli fatti per lamentare malesseri che potrebbero essere risolti spesso con una semplice consultazione telefonica con il proprio medico di famiglia o, al massimo, con una visita in ambulatorio il giorno stesso o quello seguente.
Il progetto dellinvio tramite mail della cartella clinica alle dimissioni dal Pronto Soccorso è il primo passo verso la piena realizzazione della cartella sanitaria elettronica, quella che consentirà di avere in rete, salvo le opportune sicurezze di garanzia di accessi e privacy, la storia medica di ognuno di noi. «La comunicazione diretta fra medici di famiglia e quelli del Pronto Soccorso – spiega il dottor Alfani, presidente dellOrdine dei Medici di Asti e provincia – diventa anche un importante momento di confronto fra professionalità e competenze diverse a tutto vantaggio del paziente».
Il prossimo obiettivo è quello di estendere questo servizio a tutti i medici curanti della provincia e, subito dopo, mettere in comunicazione i pediatri di base con il Pronto Soccorso pediatrico dellospedale.