Cerca
Close this search box.
PAESAGGI UNESCO
Attualità
Promozione

Paesaggi Unesco: come essere grandi a soli 9 anni

Si celebrano in questi giorni i 9 anni del riconoscimento dei Paesaggi Vitivinicoli di Langa, Roero e Monferrato come Patrimonio dell’Umanità

Nove anni sono pochi per definirsi già “cresciuti”, ma per i Paesaggi Vitivinicoli Langhe-Roero e Monferrato, cinquantesimo sito Unesco in Italia, sono stati sufficienti per passare da grande sogno a solida realtà. Era il 22 giugno 2014 quando arrivò la notizia dal Comitato Mondiale di Parigi riunito a Doha, in Qatar: e da allora di strada ne è stata fatta sul piano della consapevolezza che queste colline appartengano al “Patrimonio dell’Umanità”.

Un sogno, quello dei Paesaggi Vitivinicoli, nato dall’idea di candidare al riconoscimento Unesco le Cantine Storiche di Canelli, ribattezzate per la loro maestosità Cattedrali sotterranee, progetto poi esteso ai paesaggi vitivinicoli di Langa, Roero e Monferrato.
Per celebrare questi primi nove anni l’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli (oltre 100 soci, tra Regione, le Province di Cuneo, Asti e Alessandria, Comuni e operatori privati, con l’obbiettivo di promuovere “uno sviluppo socio-economico integrato dei territori, in coerenza con i valori della candidatura”) ha organizzato una serie di eventi nelle 3 province coinvolte. Il prossimo appuntamento è a Canelli alla tenuta La Moncalvina con il recital “Cesare, la luna e la vigna” in collaborazione con la Fondazione Piemonte dal vivo.
“Una festa diffusa – spiega la presidente dell’Associazione Giovanna Quaglia – che vuole essere anche un ringraziamento alla comunità tutta per la partecipazione ed impegno negli anni”.
Quaglia, presidente da pochi mesi, ricorda che “l’Associazione è cresciuta ed è diventata un modello riconosciuto a livello nazionale ed internazionale. Tanto impegno per tutelare, valorizzare questo paesaggio ricercando uno sviluppo socio – economico- ambientale. Tanti incontri e un prezioso lavoro nelle scuole per sensibilizzare i giovani e coinvolgerli sui progetti”.
Al recente Food & Wine Tourism forum a Grinzane, è stata presentata l’esperienza della gestione “di questo Sito, – ricorda Quaglia – un esempio unico ed eccezionale di interazione dell’uomo con il suo ambiente naturale, che ha saputo modellare il territorio per renderlo adatto alla vinificazione”. Un risultato ottenuto soprattutto grazie “alle donne e agli uomini che, attraverso il loro lavoro nei vigneti, sulle colline, hanno creato un’ unicum che ci è stato riconosciuto da tutto il mondo. Un patrimonio che non è statico, ma è in continuo divenire e va tutelato e mantenuto così com’è, anche con quelle caratteristiche di sostenibilità e rispetto dell’ambiente e del paesaggio previste dalla candidatura Unesco dei Paesaggi Vitivinicoli”.
In agenda ora il lavoro (con lo staff guidato dal direttore Roberto Cerrato) su diversi progetti tra cui il piano di monitoraggio e gestione, il progetto sul cambiamento climatico. L’obbiettivo è “un futuro di sviluppo sostenibile e in grado di vincere le sfide che arriveranno in termini di accoglienza, tutela dell’ambiente, della nostra storia, tradizioni, eccellenze agroalimentari che hanno reso il Piemonte famoso nel mondo”.

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Scopri inoltre:

Edizione digitale