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Palasport, eccoi cinque nodi da sciogliere
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Palasport, ecco
i cinque nodi da sciogliere

«Abbiamo un debito d’onore con i cittadini della zona di piazza d’Armi a cui, da anni, è stata promessa una palestra che non è mai arrivata». Con queste parole il sindaco Brignolo rilancia il

«Abbiamo un debito d’onore con i cittadini della zona di piazza d’Armi a cui, da anni, è stata promessa una palestra che non è mai arrivata». Con queste parole il sindaco Brignolo rilancia il progetto di costruire un nuovo Palasport che serva alle squadre cittadine ma che sia anche una struttura destinata al quartiere, in forte espansione edilizia dopo il trasferimento del comando dei carabinieri e l’urbanizzazione prevista dai Contratti di Quartiere II. Del progetto si è parlato nella commissione congiunta Lavori Pubblici e Sport cui hanno preso parte gli assessori Bagnadentro e Parodi. Tanti, però, i nodi ancora da sciogliere prima di cantare vittoria.

La Regione e lo Stato dovranno approvare il progetto preliminare aggiornato e ridotto rispetto a quello proposto 12 anni fa e confermare il loro finanziamento; sarà necessario chiudere con una transazione il contenzione legale che oppone il Comune alla cordata di imprese che, nel 2007, si era aggiudicata la costruzione del Palasport in corso Casale (mai realizzato); il Comune dovrà coprire con soldi propri la differenza tra il costo dell’opera e l’eventuale finanziamento statale; le imprese che stanno realizzando gli interventi in piazza d’Armi, nell’ambito dei Contratti di Quartiere II, dovranno accettare di far convergere gli oneri di urbanizzazione ancora dovuti sul nuovo Palasport; tutti gli atti dovranno superare il controllo degli organismi preposti, a cominciare dall’Istituto per il Credito Sportivo fino ai revisori dei conti del Comune.

«E’ una vera scommessa per la città – prosegue Brignolo – perché basta che una delle citate condizioni non si realizzi per mandare all’aria tutto. E’ però anche vero che ogni problema è al tempo stesso la soluzione dell’altro, come un grande puzzle in cui ogni tessera ha bisogno per uscire dall’impasse dell’altra». Il sindaco ricorda che l’impianto sportivo è considerato strategico per la città «perché, com’è noto, abbiamo deciso di accogliere la facoltà di Scienze Motorie al Polo universitario astigiano con il risultato di avere, ogni anno, cento nuovi studenti in più da fuori provincia che sono ossigeno per la nostra economia. Ora dobbiamo mantenere l’impegno assunto con gli studenti e l’ateneo di dotare la città di strutture sportive adeguate  – conclude il sindaco – oltre alla necessità di dare una risposta alla cronica esigenza delle società sportive locali di spazi per gli allenamenti e le partite».

Riccardo Santagati

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