Fra una settimana lufficiale giudiziario tornerà a suonare ai campanelli della palazzina occupata di Strada Fortino. Scade il 28 aprile, infatti, il rinvio di tre mesi concesso dalla proprietà
Fra una settimana lufficiale giudiziario tornerà a suonare ai campanelli della palazzina occupata di Strada Fortino. Scade il 28 aprile, infatti, il rinvio di tre mesi concesso dalla proprietà allaccesso di gennaio scorso per rientrare in possesso degli otto alloggi che altrettante famiglie sotto sfratto avevano occupato a dicembre del 2013. Da una parte il processo penale per quel gesto e dallaltra lo sgombero per il quale già laltra volta era stato chiesto lintervento della forza pubblica. Poi la trattativa aveva portato a tre mesi di sospensione durante i quali si sarebbe dovuta trovare una soluzione per le famiglie che la scorsa settimana erano presenti anche al tavolo sulle emergenze abitative convocato in Prefettura.
«Soluzioni non ne sono arrivate è la conclusione laconica e amara riferita da Giacinto Ratti, uno degli occupanti di Strada Fortino Eppure noi ne avevano trovate almeno due». La prima era una proposta rivolta alla proprietà per un contratto di autorecupero dellimmobile concordato. Gli inquilini si sarebbero fatti carico della ristrutturazione degli alloggi grazie alla quale avrebbe accesso ad un contributo fino a 7 mila euro stanziato dalla legge sugli alloggi di edilizia popolare e si sarebbe stabilito con il proprietario un canone di locazione popolare. «Alla fine del contratto la proprietà si ritrova con la palazzina a posto, ha preso un po di affitti durante gli anni e le famiglie hanno avuto un tetto sulla testa e il tempo di crearsi un reddito migliore per trovare unaltra casa o continuare a vivere in quella ad affitto maggiore» spiega Ratti. Soluzione che la proprietà non ha preso in considerazione.
Laltra via di uscita allo sgombero del 28 aprile è stata cercata autonomamente dal gruppo di famiglie che si è rivolto al Vescovo per valutare la possibilità di poter essere ospitati nei locali dellOasi dellImmacolata. «Abbiamo anche ricevuto una risposta positiva e possibilista, salvo qualche dettaglio tecnico amministrativo, ma alla fine quel posto è stato chiesto dallassessorato ai Servizi Sociali che assegnerebbe solo qualche alloggio alle famiglie di Strada Fortino. Quel posto lo abbiamo cercato, trovato e contrattato noi, perchè si deve inserire il Comune che, da parte sua, alle nostre famiglie propone solo sempre la soluzione più devastante, ovvero lo smembramento dei nuclei famigliari con donne e minori da una parte e gli uomini dallaltra?».
«Il Comune non ha scippato niente a nessuno – replica lassessore Piero Vercelli – sono anni che ciclicamente ci teniamo in contato con la Diocesi per verificare se si liberano delle strutture da destinare allemergenza abitativa. Per le famiglie di Strada Fortino stiamo lavorando con le migliori soluzioni possibili in caso di sgombero». Quindi cosa succederà il 28? «Qualche famiglia proverà a chiedere un nuovo rinvio per avanzare ancora una volta la proposta dellautorecupero in cambio del comodato duso. E se le nostre proposte dovessero venire ancora una volta rimbalzate, allora ci portino via con la forza».
Daniela Peira