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Palio, 1994: Truciolo si lacia cadere subitoe la cavalla scossa di Moncalvo trionfa
Attualità

Palio, 1994: Truciolo si lacia cadere subito
e la cavalla scossa di Moncalvo trionfa

1994: è probabilmente il Palio più geniale della storia, vinto con l’astuzia dal comune di Moncalvo, che, rendendosi conto di non disporre di un purosangue all’altezza degli altri, inventa

1994: è probabilmente il Palio più geniale della storia, vinto con l’astuzia dal comune di Moncalvo, che, rendendosi conto di non disporre di un purosangue all’altezza degli altri, inventa l’escamotage della caduta volontaria del fantino per consentire alla cavalla Rapsodia di galoppare scossa. Il Rettore Guarino e il fantino Cottone sono gli artefici di questa formidabile trovata, che lascia di stucco la concorrenza. Primo Palio per il Sindaco Alberto Bianchino, da poco eletto, e debutto alla mossa per il mantovano Amos Cisi.

Batterie: tre, ognuna di tre giri, i primi tre in finale.
Capitano: Andrea Sodano.
Magistrati: Berzano e Vespa.
Mossiere: Amos Cisi (Mantova).
Maestro: Giuliano Vangi.

PRIMA BATTERIA, DALLO STECCATO: Cattedrale (Angelo Depau, su Duchessa Lia), Canelli (Paolo Ragoni, su Angela B), Montechiaro (Canio Abruzzese, su Rambaldo), Nizza (Renzo Turchi, su Diluvio), San Lazzaro (Tonino Cossu, su Pendolino), Santa Caterina (Stefano Lobina, su Over The Sun) e Viatosto (Martin Ballesteros, su Slavi).
A partire in testa è Martin e più nessuno riuscirà a prenderlo. Incidenti a non finire: Nizza cade ed è fuorigioco, poi Angelo Depau, fantino della Cattedrale, picchia il ginocchio contro lo steccato e si frattura la rotula. Riuscirà comunque a concludere la batteria in terza posizione e a portare il suo Rione in finale. Nell’ultimo atto della corsa verrà sostituito da Stefano Bernardini. Detto dell’imprendibile Martin, alle sue spalle si mette in evidenza con una bella rimonta Stefano Lobina (Santa Caterina) che andrà ad occupare la piazza d’onore. Viatosto, Santa Caterina e Cattedrale guadagnano il lasciapassare per la finale.

SECONDA BATTERIA, DALLO STECCATO: San Paolo ( Franco Casu, su Sciura), Don Bosco (Maurizio Farnetani, su Alfieri), San Silvestro (Tonino Sotgia, su Chalcot), San Martino San Rocco (Luigi Bruschelli, su Felicidad), Baldichieri (Massimo Donatini, su Mighty Dragon), Santa Maria Nuova (Giuseppe Pes, su Nebbiuno) e San Marzanotto (Danilo Todde, su Native Warrior).
Anche in questa batteria la partenza è piuttosto caotica. Al primo cavallone vola Franco Casu (San Paolo), mentre a prendere la testa con autorevolezza è Baldichieri. Il Pes corre con intelligenza, senza forzare, approfitta degli errori dei suoi avversari e risale in seconda posizione. Dietro Gigi Bruschelli tenta di guadagnare la terza posizione, ma il fantino di San Rocco viene chiuso da Sotgia di San Silvestro e si fa infilare anche da San Marzanotto. Todde è bravo a respingere l’attaco disperato che gli porta Bucefalo e conserva la terza posizione. Accedono alla finale Baldichieri, Santa Maria Nuova e San Marzanotto.

TERZA BATTERIA, DALLO STECCATO: San Damiano (Luca Semenzato, su Mbriana), San Pietro (Remo Pischedda, su Commander Gray), Torretta (Gianluigi Mureddu, su Christall), San Secondo (Lorenzo Giovani, su Fiurana), Tanaro Massimo Coghe, su Piero), Castell’Alfero (Claudio Bandini, su Matta per Amore) e Moncalvo (Mario Cottone, su Rapsodia).
Questa volta a bruciare tutti alla caduta del canapo è San Secondo: Giovani va via come una fucilata e non viene più ripreso. Moncalvo, Castell’Alfero e San Pietro tentano di mettersi in scia. Il fantino rossoverde è protagonista di un volo da antologia delle cadute. Alla curva dei Giardini batte contro lo steccato interno, vola attraversando tutta la pista fino ad andare a stamparsi contro i materassi dalla parte opposta. Cadranno poi anche Coghe e Semenzato. A cavallo restano in pochi, giusto quattro: l’ordine d’arrivo premia San Secondo, davanti a Moncalvo e a Castell’Alfero. Quarta la Torretta.

FINALE, DALLO STECCATO: Baldichieri (Donatini), Santa Caterina (Lobina), Cattedrale (Bernardini), Castell’Alfero (Bandini), San Secondo (Giovani), Santa Maria Nuova (Pes), Viatosto (Ballesteros), Moncalvo (Cottone) e San Marzanotto (Todde).
Truciolo ha fatto il suo in batteria, portando Rapsodia in finale. Adesso tocca alla cavalla dimostrare le sue doti. Se con il fantino in groppa fatica ad emergere, scossa diventa imprendibile. E allora il buon Mario, quindici metri dopo la mossa, si lascia scivolare a terra e scrive una delle pagine più significative e spettacolari nella storia del Palio. Poi provano tutti a superare Rapsodia, ma lei imperterrita respinge ogni assalto. Anche quello conclusivo di un generosissimo Massimo Donatini che aveva sotto il sedere il cavallo più forte del lotto: Mighty Dragon. Anche lui deve arrendersi, chiuderà secondo. Terzo posto per Santa Caterina di un bravissimo Lobina. Il Drappo per la terza volta finisce in terra d’Aleramo.

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