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Attualità
Tuffo nel passato

Palio: Alfredo Perraro, sfide e ricordi

Il trionfo nel Palio del Piemonte, le numerose vittorie “accarezzate”, i secondi posti a Legnano e, soprattutto, l’occasione sfumata con Tanaro nel 1975
Andiamo a ritroso nel tempo: siamo alla fine degli anni sessanta, primi anni settanta. Ad Asti ed in provincia vi sono alcune scuderie che vantano al loro interno purosangue di indiscusso valore. Il Palio è appena ripartito, l’entusiasmo è alle stelle. I fantini che all’epoca catturano l’attenzione degli appassionati e degli addetti ai lavori si chiamano Nino Manca, Sergio Ruiu, Antonio Pigliaru, Rinaldo Spiga, Mariolino Beccaris, Renato Magari ed Alfredo Perraro. Sono loro che sull’ovale di Piazza Campo del Palio danno vita ad entusiasmanti battaglie.

Con Alfredo Perraro (per molti Alfredino) abbiamo ripercorso quegli anni con tanta nostalgia ed un po’ di magone.

Alfredo, come hai iniziato? Come ti sei avvicinato ai cavalli e al mondo dei Palii?

«Ho iniziato con Sorba, che ai tempi disponeva di una cavalla davvero competitiva. Nel passo successivo mi sono avvicinato alla scuderia di Simonazzi, dove ho appreso una sacco di cose. Ettore è stato per me come un fratello, mi ha aiutato e seguito quando ho intrapreso la carriera da fantino, mettendomi a disposizione soggetti purosangue con i quali ho partecipato a diverse edizioni del Palio di Legnano sfiorando la vittoria in più circostanze».

Anni settanta: sette secondi posti, un terzo ed un quarto….

«Ho debuttato a Legnano per San Domenico, poi ho corso quattro anni per Sant’Ambrogio, altrettanti per San Martino ed un paio di volte per San Magno. Andavo regolarmente in finale, ma non sono mai riuscito a piazzare la zampata vincente. Ricordo in particolare un anno quando il mio cavallo si infortunò e a vincere fu Canapino. Dovevo vedermela sempre con fantini di elevate qualità, molti dei quali provenienti da Siena».

Veniamo ad Asti: quali ricordi conservi delle tue partecipazioni al nostro Palio?

«Ho debuttato nel 1969, avevo 19 anni. In pratica però non potei correre: la batteria, dopo una partenza falsa venne ripetuta ma il mio cavallo s’infortunò e quando venne dato il secondo via non potei andare al canapo. Ho ben chiare in mente le finali del 1973 e 1975: nel ‘73 mi piazzai al quarto posto per San Paolo, mentre due anni dopo ebbi l’occasione migliore per vincere. Correvo per Tanaro: vinsi la batteria con facilità, ma in finale venni marcato stretto da Garbarino, che correva per San Silvestro. Nonostante i favori del pronostico non riuscii a conquistare il Drappo, arrivando poco distante dal vincitore Renato Magari che trionfò per San Paolo».

Altre corse o Palii che ti hanno visto protagonista?

«Ho preso parte in Sicilia a gare che si svolgevano durante il periodo della siccità estiva nel letto asciutto dei fiumi. Ho fatto anche una breve apparizione a Siena, limitandomi però alle prove. Altra corsa a cui ho preso parte insieme a Rinaldo Spiga è stato il Palio di Celle Ligure. Riuscii a vincere, così come ho fatto nel Palio del Piemonte, montando un cavallo di Valerio Sabatini. Avevo contro rivali del calibro di Cottone e Magari. Fu un successo entusiasmante. In quegli anni ho corso diverse volte con i cavalli di Fiora e di Lillo L’Annunziata. Mi tornano alla mente personaggi, episodi e situazioni di un tempo purtroppo andato».

Poi ti sei dedicato alla ricerca di purosangue che hanno ben figurato nel nostro Palio….

«Ero con Castell’Alfero negli anni del doppio successo di Pierino. Poi nel 2000, l’anno del Palio del Giubileo, ho dato il cavallo a Viatosto sia a giugno sia a settembre. Due terzi posti in finale: la prima volta con Ortu e la seconda con Fais, al debutto ad Asti».

Per chiudere Alfredo: che cosa pensi del Palio attuale?

«Non mi piace granché. E’ cambiato un po’ tutto. La sensazione è che oggi le vittorie più che in pista vengano costruite a tavolino. Ad avere le potenzialità economiche per vincere sono quattro o cinque Rioni, sempre gli stessi».

Le partecipazioni di Alfredo Perraro al Palio di Asti

1969: San Silvestro su La Rochelle.
1970: Don Bosco Viatosto su Roseto di Francia.
1971: San Silvestro su Orbis Bel.
1972: San Paolo su Tom Jones.
1973: San Paolo su Santanin (Anin).
1974. San Paolo su Avella.
1975. Tanaro su Alvaro.
1976: San Rocco su Arno.
1977: non corre.
1978: Torretta su Trillium.
1979: San Lazzaro su Zeudy.
1980: San Pietro su Cagliostro (Red Green).
1981: non corre.
1982: Montechiaro su Moresco.
1983: Moncalvo su Berta Biutic.
1984: San Secondo su Jimmy’s Folly.

Nelle foto: due presenze nel nostro Palio di Alfredo Perrar0 con il giubbetto di San Paolo.

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