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Palio, Arri a caccia di un ingaggio:ho imparato da "Bastiano"
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Palio, Arri a caccia di un ingaggio:
ho imparato da "Bastiano"

E poi ci sono i fantini che aspettano… Che aspettano, certo, perchè il Palio dell'anno scorso non è andato granché bene, oppure perchè difettano di esperienza in considerazione della loro

E poi ci sono i fantini che aspettano… Che aspettano, certo, perchè il Palio dell'anno scorso non è andato granché bene, oppure perchè difettano di esperienza in considerazione della loro giovane età o magari perchè le varie commissioni corsa non se la sentono di ingaggiarli reputando che non forniscano sufficienti garanzie di competitività. La vorticosa giostra delle monte scatenatasi già nel novembre 2013, ha portato Rioni, Borghi e Comuni ad ufficializzare con largo anticipo rispetto alle precedenti annate le loro scelte in vista del Palio del prossimo settembre. Tanti i fantini rimasti alla finestra. Tra questi un giovanissimo astigiano, Federico Arri, bravo e preparato, un ragazzo che con i cavalli ha vissuto a stretto contatto fin dalla nascita, visto che suo padre è titolare di una scuderia. Quasi inevitabilmente nel tempo è cresciuta in lui la passione per le corse, per la monta a pelo in particolare, e, al recente compimento del diciottesimo anno d'età, ha iniziato a farsi apprezzare sulle piste di provincia.
«Avevo i cavalli a casa – esordisce Federico – sono nato e cresciuto in una città dove si corre un Palio importante. Quasi scontato intraprendere il cammino che ho percorso. La mia è una grande passione che coltivo con gioia. Ad Asti ho iniziato, ma il passaggio decisivo della mia finora breve carriera è stato lo spostamento a Siena alla corte di Silvano Vigni, il popolare Bastiano, dal quale ho imparato molto».

Puoi scendere più nel dettaglio?
«Tanti particolari che messi insieme hanno contribuito e contribuiranno ad arricchire il mio bagaglio tecnico. Nel dettaglio? La cura della partenza, gli allenamenti, lo studio delle varie situazioni che possono verificarsi in corsa. A Siena c'è una cultura paliesca superiore a quella astigiana. Meno improvvisazione e più concretezza. E poi, aspetto fondamentale, ci sono molte più corse».
Hai debuttato in piazza Alfieri l'anno passato con la giubba di Castell'Alfero. Ricordi? Sensazioni? Prova a darti un voto…
«E' andata né bene né male. Nell'immediata vigilia del Palio mi sono trovato a dover montare un purosangue reperito all'ultimo momento e, purtroppo, non di primissimo piano. Sono partito discretamente bene, ma alla distanza il mio cavallo è calato e non sono riuscito a superare la batteria».

Per il 2014 sei stato contattato da qualche Comitato?
«No, finora nessuno mi ha cercato. Continuo comunque a lavorare e ad allenarmi con scrupolo. Se dovessi ricevere una telefonata di qualche Rettore mi farò trovare pronto. D'altronde siamo solo a febbraio e prima di settembre potrebbe succedere di tutto».
Perchè nell'ambiente paliesco astigiano c'è tutta questa diffidenza verso le monte locali e si preferisce andare ad ingaggiare magari l'emergente ma sconosciuto fantino senese?
«E' il solito vecchio discorso: ciò che si ha in casa non viene mai sufficientemente apprezzato. Ed allora ecco che gli astigiani, più o meno giovani, restano a terra, a vantaggio di monte provenienti da fuori che, spesso e volentieri, si rivelano poi grandi delusioni».
Federico, tu sei giovanissimo ma in carriera qualche corsa l'hai già vinta…
«Mi sono affermato in alcune manifestazioni non di primissimo piano. Traguardi minori ma che comunque mi hanno riempito di soddisfazione. Tre volte primo alle corse di Fucecchio, una volta a Monticiano… Inoltre mi sono piazzato terzo nel Palio di Mordano».

E ad Asti? Le tue esperienze allo stadio?
«In una corsa del 2013 ad Asti disponevo di un buon purosangue e stavo volando verso la vittoria, ma purtroppo lo stesso è incappato in brutto infortunio e ho dovuto fermarlo. Adesso è in scuderia a Siena, si è rimesso bene e presto dovrebbe tornare in pista».
Le riunioni al "Censin Bosia" nel 2014 ti vedranno protagonista?
«Qualche apparizione ad Asti sicuramente la farò. Forse non nelle riunioni subito in calendario, parlo di marzo, ma da maggio in poi correrò certamente nella mia città. Bisognerà valutare quali purosangue proporre: al momento abbiamo tre esemplari interessanti in scuderia».
Ad Asti hai detto che nessun Comitato finora ti ha cercato, ma hai ricevuto offerte di ingaggio per andare a correre in qualche altro Palio?
«Al momento non si muove granché. Potrei essere tra i protagonisti della "Provaccia" di Legnano, ma uso il condizionale perchè è un discorso che si sta sviluppando in questi giorni e non c'è ancora nulla di definito».

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