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Palio, Chiti carica San Marzanotto: avrò un gran cavallo
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Palio, Chiti carica San Marzanotto: avrò un gran cavallo

Ad Asti si può dire che è di casa. Il suo ruolino di marcia contempla ben 14 presenze nel nostro Palio. Stiamo parlando di Alessandro Chiti, detto Voragine, classe 1972, fantino che negli ultimi due

Ad Asti si può dire che è di casa. Il suo ruolino di marcia contempla ben 14 presenze nel nostro Palio. Stiamo parlando di Alessandro Chiti, detto Voragine, classe 1972, fantino che negli ultimi due anni ha conquistato altrettante finali per il Borgo San Marzanotto guidato dal Rettore Felice Sismondo, piazzandosi 8° nel 2012 e 5° nel 2013.
Partiamo da lontano Alessandro: quali ricordi hai delle tue prime apparizioni sulla piazza astigiana?
«Conservo ricordi belli di tutte le mie precedenti esperienze ad Asti. Esordii per San Paolo nel 1995, stesso anno del mio debuto senese, ma non riuscii ad accedere alla finale. L'anno successivo vinsi il Palio degli Scudieri, che si disputava il sabato, e la domenica fui chiamato a sostituire il fantino di Montechiaro che si era infortunato. Sfiorai la vittoria, piazzandomi secondo d'un niente alle spalle di "Bucefalo" che trionfò per Don Bosco».
Quello fu il tuo Palio più bello?
«Relativamente al piazzamento direi di si. Ma anche di diverse successive circostanze, con altri Borghi o Rioni dove non riuscii a fare altrettanto bene, conservo ricordi piacevoli».

Dopo due consecutive finali con San Marzanotto è giunto il momento di tentare il "colpaccio"…
«Dopo un ottavo ed un quinto posto proverò certamente ad alzare il tiro. A San Marzanotto sto bene, faccio parte di una grande famiglia. Mi trattano da signore. Fin dall'immediato dopo Palio 2013, mi avevano rinnovato la fiducia per l'anno a venire. Ho un ottimo rapporto col Rettore, la dirigenza e tutti i borghigiani, con i quali sono frequentemente in contatto».
Dici di voler alzare il tiro, puntare in alto. E' per questo che recentemente hai acquistato un purosangue di notevole levatura?
«Confermo. Ho acquistato a Roma un purosangue con grandi potenzialità. Un cavallo che mi trasmette sensazioni positive e che potrebbe rivelarsi la sorpresa del prossimo Palio. Toccherà a me prepararlo adeguatamente, facendo in modo che confermi ad Asti le enormi doti mostrate in ippodromo».

In carriera hai vinto un po' dappertutto: quattro volte a Mordano, tre a Castiglion Fiorentino, due volte a Ferrara, Casole e Montagnana, una a Bientina e a Cappella Maggiore. Ti manca perà il successo in un Palio di grande levatura: ovvio il riferimento a Siena, Asti e Legnano…
«E' vero. A Legnano ho corso poco, anche perchè quella manifestazione coincide col Palio di Ferrara, mentre a Siena, la mia città, mi sono visto chiudere le porte in faccia un po' troppo presto. Ma lì il discorso è più complesso, subentrano tutta una serie di fattori che ben poco hanno a che vedere con la bravura del fantino. Asti è il Palio dove ho corso di più e dove nel 2014 cercherò di proseguire la mia "escalation" verso un piazzamento sempre più prestigioso».
Quando hai iniziato la tua carriera ti sei ispirato a qualche fantino in particolare? Hai avuto cioè una guida, un maestro….
«Devo molto e Beppino Pes, che mi ha insegnato tanto e col quale mi sono sempre trovato bene. A lui va un grande grazie».

Oltre ad Asti in quali Palii correrai nel 2014? Hai già perfezionato altri ingaggi?
«Sarò certamente presente a Ferrara, dove monterò per San Giorgio, poi a Castiglion Fiorentino e ad Abbiategrasso. Inoltre ci sono buone probabilità che corra a Bientina, dove a breve dovrei chiudere un accordo, e a Fucecchio. In quest'ultimo Palio bisognerà però attendere il sorteggio e l'assegnazione dei cavalli e tutto avverrà nei giorni immediatamente precedenti l'evento».
Chiudiamo, ovviamente, con San Marzanotto: che cosa ti senti di promettere ai borghigiani blu e oro?
«Quando sono con loro dico sempre: abbiamo obiettivi che coincindono. Ciò che manca a voi è ciò che manca a me. Continuando a collaborare come abbiamo fatto fino ad oggi e con un pizzico di indispensabile fortuna ce la faremo».

Massimo Elia

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