E’ un tema che ha infiammato i social locali fin dalle prime battute dopo la rovinosa caduta del fantino Antonio Siri, che correva per il Comune di Nizza, al secondo giro della finale del Palio di Asti di domenica scorsa.
Riguarda il velocissimo “recupero” del fantino a terra, privo di conoscenza a causa di un arresto cardiaco sopravvenuto per il trauma subito nella caduta e dunque inerme al centro della pista mentre gli altri cavalli e fantini stavano già per “tornare” per il terzo giro.
«Abbiamo letto in questi giorni sui social diverse “fantasiose” ricostruzioni che, purtroppo, a volte oltrepassavano il limite dell’offesa verso coloro che hanno eseguito i primi soccorsi e hanno garantito la sicurezza del fantino – scrivono congiuntamente Stefano Robino e Riccardo Longo, presidente e direttore sanitario della Croce Rossa di Asti – Ricordiamo che i protocolli per la corsa del Palio di Asti sono stabiliti da personale sanitario qualificato operante nel sistema di soccorso d’emergenza urgenza del Piemonte».
E spiegano quello che agli occhi di molti è sembrato un “recupero” sbrigativo e potenzialmente pericoloso per il fantino stesso, visto che le raccomandazioni di base sono di immobilizzare i pazienti.
«Laddove la sicurezza sia in pericolo – ricordano dalla Croce Rossa – esistono proprio le tecniche di trascinamento e di estricazione rapida e altre manovre che, chi si occupa a vari livelli di soccorso, deve conoscere per non mettere ulteriormente in pericolo la salute dell’infortunato e del soccorritore. Dunque la manovra eseguita per rimuovere dal pericolo il fantino è stata estremamente corretta così come le azioni di soccorso attuate appena messo in sicurezza».
Ricordano che le tecniche di trascinamento sono previste per i soccorritori in diverse situazioni e non solo per il Palio o in generale per le corse di cavalli.
Si eseguono ogni qualvolta lo stato di necessità porti il soccorritore a dover intervenire con prontezza e tempestività per garantire la sicurezza immediata dell’infortunato. E in questo caso bisogno agire con estrema velocità proprio per portare in salvo il fantino svenuto prima che giungesse nuovamente la batteria di cavalli per il terzo giro.
«Un plauso ai volontari e a tutti coloro che quotidianamente operano in prima linea perché, nello specifico soccorso, hanno garantito al giovane fantino di poter tornare a casa evitandogli ulteriori traumi che potenzialmente potevano essere arrecati dai cavalli lanciati in pista. I commenti scritti sui sociali – concludono dalla Croce Rossa – dimostrano, ancora una volta, quanto sia importante avere le giuste nozioni di soccorso per essere pronti ad aiutare chi ha necessità. Proprio per questo Croce Rossa Italiana è da molto tempo impegnata a diffondere le corrette pratiche e manovre di soccorso sanitario in modo da rendere sempre più capillare la cultura dell’assistenza e chiunque volesse contribuire positivamente può iscriversi alla nostra associazione dando il proprio apporto».