Nella prima votazione Filippone ricevette solamente sei voti a favore: sette le schede bianche e nove le nulle, esito ben lontano dal raggiungimento del tetto richiesto dei due terzi dei votanti. La seduta proseguì per circa un quarto d’ora a porte chiuse, con un confronto tra il Sindaco ed i Rettori. Furono fatti uscire i presenti in sala, addetti ai lavori, uditori e non votanti, e si procedette quindi ad una nuova votazione (dieci i sì) che sancì ufficialmente l’elezione di Filippone. Il nuovo Capitano, in un’intervista a suo tempo concessaci ebbe modo di dichiarare: «Chiesi un incontro con i Rettori la sera precedente il giorno del Consiglio, per capire quanto fossero veri i ‘rumors’ su eventuali problematiche legate alla mia candidatura. Non tutti i miei dubbi furono fugati, ma nessuno dei Rettori mi manifestò apertamente il suo ostracismo. Le elezioni incombevano e con un pizzico di orgoglio personale ho proseguito sulla strada intrapresa.»
Osservazione di chi scrive: nessun veto particolare alla candidatura di Filippone, ma allora perché solamente sei i consensi da lui ottenuti in sede di votazione, anche se poi diventati dieci nella seconda tornata?
Il capitolo successivo a questa telenovela arrivò con la richiesta da parte dei consiglieri di minoranza della convocazione di un Consiglio comunale aperto. In discussione proprio la regolarità dell’elezione di Filippone. Dalla seduta estrapoliamo parte dell’intervento di Vittoria Briccarello… “I sei voti ottenuti attribuiti a Filippone dai Rettori, che hanno svolto appieno il loro compito, non legittimano a ricoprire la carica. Bisognava interrompere la votazione, la stessa è impugnabile e del tutto illegittima. Vorrei che la dignità del Palio non venisse messa in dubbio.”
Inoltre durante il Consiglio, in seguito ad un intervento di Walter Rizzo, consigliere di maggioranza, che affermò che alcune problematiche del Palio nascevano proprio dal non idilliaco rapporto fra i Rettori all’interno del Collegio, i massimi esponenti dei Comitati presenti abbandonarono la sala. Una forma di protesta che trovò poi continuazione con le dimissioni del Direttivo del Collegio stesso. Una situazione pertanto quanto mai antipatica. Come se non bastasse, a caricare ulteriormente la situazione e ad aggiungere alla stessa un nuovo tassello, è arrivata la dichiarazione di Michele Miravalle, consigliere di minoranza, che in un un comunicato afferma:
«La vicenda ha del paradossale e purtroppo non fa bene al Palio. Insieme ai colleghi consiglieri di minoranza abbiamo verificato che il Regolamento del Palio modificato il 24 marzo 2022 non è mai stato né discusso né approvato dal Consiglio comunale. Ma quello stesso Regolamento prevede (art. 32) che deve entrare in vigore attraverso un voto proprio del Consiglio comunale, mai avvenuto. Questo significa che quel Regolamento è nullo e che gli atti che discendono da quel Regolamento (ad esempio qualsiasi decisione del Capitano) potrebbero essere invalidi. Significa anche che il Capitano uscente Michele Gandolfo avrebbe potuto candidarsi alla carica, perché nel regolamento precedente non vi era nessuno ostacolo alla ricandidatura. Insomma, l’ennesima falsa partenza.»
Domani. giovedì 16, è convocato il Consiglio del Palio. Nuova puntata della telenovela oppure tutto si appianerà?