Il fantino vittorioso per la Torretta nel Palio dello scorso settembre parla del suo futuro. "Entro una settimana, dieci giorni al massimo, discuterò con i biancorossoblu la mia posizione. Durante la mia recente permanenza ad Asti ho preso contatti con alcuni Borghi che si erano fatti vivi con me nei giorni immediatamente precedenti. Sono un fantino e non vivo sotto una campana di vetro. Non credo di aver fatto nulla di male…"
Quanto da noi scritto sulledizione di venerdì scorso, 15 novembre, riguardo al raggiunto accordo tra Giuseppe Zedde, fantino vittorioso per la Torretta nel Palio dello scorso settembre, e il Borgo San Lazzaro, ha scatenato un autentico vespaio. Ci è sembrato opportuno dare voce al diretto interessato:
«Con San Lazzaro ho vinto un Palio nel 2008 – ha dichiarato Gingillo – ed ho conservato con i gialloverdi un buon rapporto. Non nego ci sia la possibilità che il prossimo anno io possa correre indossando la loro casacca, ma prima di rendere ufficiale un mio eventuale ingaggio devo parlare con i dirigenti della Torretta».
E questo quando avverrà? A breve?
«Si, a breve. Entro una settimana, dieci giorni al massimo, discuterò con i biancorossoblu la mia posizione. Durante la mia recente permanenza ad Asti ho preso contatti con alcuni Borghi che si erano fatti vivi con me nei giorni immediatamente precedenti. Sono un fantino e non vivo sotto una campana di vetro. Non credo di aver fatto nulla di male nellascoltare ciò che avevano da propormi. Di definito però non cè ancora nulla».
Fin qui Gingillo. Per completezza dinformazione confermiamo che i tre Borghi da noi menzionati venerdì, cioè San Lazzaro, Tanaro e Santa Maria Nuova, sono esattamente quelli che hanno contattato Giuseppe Zedde. Doveroso a questo punto dare spazio al Rettore della Torretta Giovanni Spandonaro:
«Giuseppe è il fantino che ha vinto il Palio per i nostri colori, ha compiuto unimpresa che resterà nella storia della manifestazione e del Borgo Torretta. Sarà sempre nei nostri cuori per il capolavoro che ha compiuto. Potessi lo confermerei a vita. Ma le vicende paliesche, e gli addetti ai lavori lo sanno bene, vivono su equilibri talmente instabili da risultare talvolta persino difficili da comprendere. Abbiamo fatto un offerta economica a Gingillo per convincerlo a restare, ora toccherà a lui valutarla e darci una risposta. Ma – prosegue Spandonaro – qualora le strade della Torretta e di Zedde dovessero in un immediato futuro separarsi, non escludo assolutamente di poterlo rivedere un giorno vestito di biancorossoblu. Anzi, il mio è un auspicio che spero abbia a verificarsi. Non scordiamoci che Gingillo ha già vinto per noi due Palii, un risultato eccezionale».
Misurato Giovanni Spandonaro, ben dentro le righe. Se distacco sarà non andrà interpretato come decisione definitiva.
Ci pare giusto a questo punto esporre anche il nostro punto di vista, peraltro già manifestato al diretto interessato nei colloqui telefonici avuti. Gingillo ha avuto fretta. Troppa. E un grande fantino, uno dei più bravi. Possiede una delle migliori scuderie dItalia, con esemplari di primissimo piano. Non avrebbe avuto problemi a trovare un sontuoso ingaggio anche tra uno o due mesi. Era ad Asti per la Cena della Vittoria e in quanto ancora fantino torrettese avrebbe dovuto pazientare e dedicarsi in tutto e per tutto a chi gli aveva dato la possibilità di correre e vincere. Una banale questione di tempi e modi che andava gestita con un pizzico di lungimiranza in più.
Infine queste le puntualizzazioni del Rettore tanarino Maurizio Rasero, che con Gingillo ha avuto un colloquio nella giornata di domenica 10:
«Ho contattato Giuseppe Zedde perchè era uno dei tre fantini che ritenevo potesse fare al caso nostro per la corsa del 2014. Ma non il primo in unideale gerarchia di valori. Semplicemente uno dei tre che, daccordo con i miei collaboratori, avevo deciso di avvicinare. Peraltro, e in questo credo di essermi comportato correttamente, prima di parlare con Giuseppe Zedde ho chiamato il Rettore della Torretta Spandonaro affinchè mi desse il via libera per avvicinarlo. Nel Palio esistono regole implicite e di correttezza comportamentale che andrebbero sempre rispettate». Conclude Rasero:
«Nei prossimi giorni parleremo con gli altri due fantini che, alla pari di Zedde, avevamo nel mirino. Non siamo stati bruciati da nessuno nella corsa a Gingillo, men che meno da San Lazzaro. Per noi è tempo di sondaggi, non di decisioni. E quando troveremo la monta ad hoc non ce la lasceremo certamente sfuggire»
Massimo Elia