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Attualità, Sport

Palio: un patrimonio da custodire gelosamente!

Quando lo stomaco si stringe e ci si commuove nel vedere vie e piazze cittadine cambiare aspetto è giunto il momento più atteso dell’anno

La commozione e lo stomaco che si stringe

Quando lo stomaco si stringe e ci si commuove nel vedere vie e piazze cittadine cambiare aspetto, arricchendosi di colori e suoni, è giunto il momento più atteso dell’anno: il Palio.
A contatto dei Portici, sui lati lunghi della meravigliosa Piazza Alfieri, si lavora alacremente per allestire la pista che ospiterà la corsa e le tribune sulle quali, nella giornata di domenica, di QUELLA DOMENICA, si consumeranno gioie, momenti di festa, delusioni ed amarezze….

Attacchi fuori luogo

Il Palio, per coloro che lo vivono nella sua totalità, è questo. Alcuni astigiani (fortunatamente una minoranza) negli ultimi tempi pare però facciano fatica ad accettarlo. La manifestazione ha spesso subìto attacchi del tutto fuori luogo, purtroppo anche da parte di residenti in città. Viene vissuta quasi come un peso, un di più, un qualcosa di cui si potrebbe fare a meno. Il messaggio Palio, da intendersi quale partecipazione e coinvolgimento all’evento, pare fatichi a passare.

Un’eredità raccolta solo in parte

Se all’inizio, nei primi quindici-venti anni dopo la ripresa, la portata della Festa Settembrina toccò vertici altissimi, per certi versi impensabili, grazie alla piena partecipazione in ogni Borgo, Rione e Comune di famiglie e figure guida all’interno dei vari territori palieschi, oggi la passione pare affievolirsi. Le cause? Persone appassionate e illuminate che fecero da motore al nostro Palio rilanciandolo in grande stile poco oltre la metà degli anni sessanta ci hanno purtroppo lasciato e la loro eredità solo in parte è stata raccolta.

La manifestazione quale vetrina

Oggi fare Palio non è facile…. Come non è facile far comprendere agli astigiani quale formidabile vetrina potrebbe essere la manifestazione se venisse vissuta nel modo giusto, con la passione e la partecipazione che essa merita, per il rilancio e la visibilità della città. L’evento di settembre dovrebbe essere per gli astigiani motivo di orgoglio e di vanto e non lo spunto per lamentele forzate, insensate e fuori luogo.

Il traffico e gli scorci di Asti

La Piazza centrale chiusa al traffico per una decina di giorni non costituisce di certo un ostacolo insormontabile per gli astigiani. Forse, amando un po’ di più Asti e scoprendola nei suoi angoli più suggestivi, si arriverebbe ad apprezzare maggiormente un evento che le regala preziosa visibilità a livello nazionale (e non solo). Bisognerebbe compiere un passo avanti decisivo. Vivere maggiormente i colori palieschi di appartenenza insegnerebbe ad amare Asti.

Il senso di appartenenza

Ciò che in alcuni casi manca è purtroppo il senso di appartenenza, sinonimo di orgoglio e di astigianità. Ecco la svolta: emozionarsi nel sentire tamburi e chiarine, alzare gli occhi e vedere i propri colori sventolare….
Il nostro è un grande, grandissimo Palio. Un patrimonio da tutelare e custodire gelosamente!

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