Sono state consegnate giovedì scorso le borse alimentari alle circa 50 famiglie seguite dal centro di ascolto Caritas della parrocchia Nostra Signora di Lourdes. Borse che, considerando che si trattava dell’ultima distribuzione prima del Natale, contenevano due sorprese: un panettone e uno o più giocattoli, a seconda del numero di bambini presenti in famiglia.
Come racconta il parroco don Paolo Lungo.
«Il centro di ascolto Caritas della nostra parrocchia – spiega – funziona grazie all’impegno di circa 20 volontari e, prima dell’emergenza sanitaria, rimaneva aperto tutte le mattine dei giorni feriali, dal lunedì al venerdì. Con lo scoppio della pandemia, invece, dallo scorso marzo il contatto con le famiglie è gestito principalmente tramite appuntamenti telefonici, a parte la distribuzione delle borse alimentari che avviene ogni 15 giorni».
Alla composizione delle borse concorrono in primo luogo il servizio garantito dal Banco alimentare e la generosità dei parrocchiani, quindi l’apporto di alcune aziende. «Tra queste – continua don Lungo – l’agrimacelleria Cascina Serra di Montegrosso Cinaglio, che dallo scorso marzo ci ha donato almeno due quintali di carne, la Sogegross e Il Gigante. In questo modo riusciamo a comporre le borse solidali che, oltre ai prodotti freschi forniti dall’agrimacelleria, comprendono alimenti a lunga conservazione, dal riso alla pasta, dal caffé ai prodotti in scatola».

La raccolta dei giocattoli

Quest’anno, poi, la novità dei giocattoli, grazie ad un’idea del gruppo giovani della parrocchia poi condivisa dal settore giovani e ACR dell’Azione Cattolica diocesana che, con la Caritas, ha promosso l’iniziativa “Un regalo per tutti e tutti per un regalo”.
L’iniziativa consisteva nella raccolta – presso le parrocchie in cui era presente l’Azione Cattolica (come, appunto, N. S. di Lourdes) – di giocattoli in buono stato da donare alle famiglie bisognose.
«Nella nostra parrocchia – conclude il parroco – ha avuto un grande successo, perché abbiamo raccolto una grande quantità di giocattoli che i ragazzi dell’oratorio hanno igienizzato e impacchettato, in modo che potessero essere inseriti nelle borse. Dopodiché, siccome avevamo più giocattoli di quanto ne fossero necessari, tanto che ho continuato a riceverli anche dopo la distribuzione delle borse, ho tenuto quelli eccedenti per immetterli nel circuito Caritas, in modo che arrivino a bambini di altre famiglie in difficoltà, per esempio tramite l’emporio solidale o la mensa sociale di corso Genova».

Elisa Ferrando