Cè unimportante novità per le donne astigiane con età compresa fra i 30 e i 64 anni: da dicembre verrà gradualmente introdotta una nuova metodica di prevenzione dei tumori del collo
Cè unimportante novità per le donne astigiane con età compresa fra i 30 e i 64 anni: da dicembre verrà gradualmente introdotta una nuova metodica di prevenzione dei tumori del collo dellutero. Dopo anni di consolidata routine del Pap test effettuato attraverso il programma Prevenzione Serena, il Piemonte è fra le prime regioni italiane a deliberare il progressivo passaggio al test Hpv, come test primario per lo screening. Una decisione presa sulla base della ricerca scientifica che ha dimostrato come lo screening con test Hpv sia più efficace di quello basato sul Pat test in quanto consente di individuare con maggiore anticipo eventuali lesioni pretumorali. «LHpv infatti – spiega la dottoressa Tiziana Miroglio responsabile per lAsl di Asti di Prevenzione Serena – mette in evidenza la presenza del virus mentre il Pap test rileva le lesioni dovute alla persistenza del virus».
Con il nuovo test, quindi, si anticipa ulteriormente la rilevazione del virus facendo un grande passo avanti nella prevenzione del tumore del collo dellutero. Identico il metodo di prelievo del campione così come avviene già oggi per il Pat test, per le donne non cambia nulla, se non lintervallo di tempo che intercorre fra un test e laltro. Oggi il Pap test viene ripetuto ogni tre anni, mentre lHpv sarà ripetuto ogni cinque. «Questo perchè – sottolinea la dottoressa Miroglio – è stato accertato che lHpv ogni 5 anni offre una protezione doppia rispetto al Pat test ripetuto ogni tre». Nello screening con il Pap test (citologia), alcune cellule prelevate dal collo dellutero vengono esaminate al microscopio.
Nello screening con test Hpv il materiale prelevato viene sottoposto ad analisi molecolare per rilevare leventuale presenza del Dna dei ceppi di Hpv ad alto rischio per lo sviluppo del tumore del collo dellutero. Per andare a regime, il nuovo sistema di prevenzione ci metterà cinque anni. A partire da dicembre verranno chiamate le prime donne per effettuare lHpv; a scegliere i loro nomi sarà un programma informatico che si basa sulla casualità, per rispettare un criterio di equità. Questo non deve preoccupare chi verrà esclusa, perchè si continueranno ad effettuare i richiami di Pap test fino al rodaggio completo del sistema, senza lasciare nessuna donna scoperta dalla prevenzione. Discorso diverso per le donne più giovani, quelle comprese fra i 25 e i 29 anni per le quali la ricerca ha dimostrato che il Pap test rimane la metodica di screening più adatta ed efficace; raggiunto il trentesimo anno di età anche loro entreranno nello schema Hpv.
Sicuramente, da qui ai prossimi cinque anni, saranno chiamate per lHpv tutte le donne sopra i 60 anni di età, per consentire loro di uscire dal programma di Prevenzione Serena con almeno un test di nuova generazione eseguito. Mediamente, ogni anno sono circa 18 mila le donne astigiane invitate da Prevenzione Serena ad effettuare il Pap test e di queste sono circa 1700 le giovani fra i 25 e i 30 anni. LHpv consentirà, rispetto al Pap test, di ridurre lincidenza del tumore alla cervice uterina del 90%.
Daniela Peira