E' terminata la scorsa settimana scorsa la fase sperimentale del progetto di riqualificazione e valorizzazione del parco delle Antiche Mura, a cura di un gruppo di ragazzi disabili della Casa di
E' terminata la scorsa settimana scorsa la fase sperimentale del progetto di riqualificazione e valorizzazione del parco delle Antiche Mura, a cura di un gruppo di ragazzi disabili della Casa di Carità Arti e Mestieri (ex Ial), in via Testa ad Asti. Nato per volontà della scuola, che ha richiesto un laboratorio ambientale, l'idea è stata tradotta in uno specifico progetto dall'animatrice professionale Simona Catalano, l'artista Franco Rasulo e la psicologa Claudia Tirone.
I tre esperti hanno seguito i ragazzi coinvolti, una decina circa tra i 17 e i 27 anni, che hanno autofinanziato l'iniziativa. «Per questo scopo, infatti ? riferisce Simona Catalano ? su proposta di uno di loro, appassionato di panetteria, i compagni hanno realizzato con lui il pane, venduto poi agli insegnanti della scuola. Inoltre, i relativi sacchetti sono stati dipinti personalmente da un ragazzo down di nome Silvester. Con il ricavato abbiamo quindi acquistato delle piantine da Longo, che ci ha anche regalato diversi esemplari».
Ma in cosa è consistito il progetto?
«Premesso che abbiamo scelto questa zona della città ?- spiega Catalano -? perché è un parco bellissimo, ma poco conosciuto e frequentato, abbiamo prima fatto una perlustrazione e apposto cartelli per invitare le persone al rispetto dell'ambiente circostante. Quindi, sono state ripulite diversi tratti del parco e poi piantati fiori e ortaggi. Ogni ragazzo ha inoltre dato un nome ai diversi spazi, di cui continuerà ad occuparsi. Tra i luoghi "battezzati" il giardino di flora, l'angolo del piccante e la riva degli zucconi. Il progetto, cui i ragazzi hanno partecipato con grande entusiasmo, dimostrando quanto possono costituire una risorsa e la loro disponibilità a mettersi in campo, proseguirà il prossimo anno. Al riguardo, c'è l'intenzione sia di coinvolgere anche altre scuole sia di chiedere aiuto all'Asp, per ripulire un tratto più isolato del parco, dove non è stato possibile intervenire per la presenza di siringhe».
Manuela Zoccola