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Attualità

Parcheggio e piazze
nell’area ex Casermone

La zona attorno all’ex casermone di San Rocco diventerà un polo culturale della città, con nuovi parcheggi, piazze ed edifici che riprenderanno la matrice architettonica storica del rione. E’ quanto emerge dalla variante al Piano di recupero per il completamento e la sistemazione del complesso “ex Casermone” e delle aree adiacenti approvata dalla Giunta comunale nei giorni scorsi. La variante prevede alcune importanti novità…

La zona attorno all’ex casermone di San Rocco diventerà un polo culturale della città, con nuovi parcheggi, piazze ed edifici che riprenderanno la matrice architettonica storica del rione. E’ quanto emerge dalla variante al Piano di recupero per il completamento e la sistemazione del complesso “ex Casermone” e delle aree adiacenti – comprese tra via Scarampi, Ramelli, piazza San Giuseppe, via Govone, Toti, Galimberti e del Carmine – approvata dalla Giunta comunale nei giorni scorsi. «La modifica al Piano, approvato dall’Amministrazione comunale nel 2002 – spiega l’assessore all’Urbanistica Davide Arri – si è resa indispensabile alla luce dei cambiamenti intervenuti negli ultimi anni. Innanzitutto per l’accorpamento del Tribunale di Asti con quello di Alba, che lo rende il terzo foro in Piemonte, con la conseguente necessità di nuovi posteggi. Quindi per il fatto che, viste le difficoltà degli Enti locali a livello di bilancio, non si possono più ipotizzare strumenti urbanistici troppo imponenti che poi non si riuscirebbero, di fatto, a realizzare».

La variante prevede quindi alcune importanti novità. «Innanzitutto – spiega Arri – abbiamo previsto la realizzazione di un parcheggio interrato non inferiore a 4mila mq, in modo da permettere la sosta di circa 150 veicoli, a servizio del Tribunale (al posto del parcheggio in silos previsto inizialmente nel piano, ndr). Quindi una modifica del piano di recupero del casermone adiacente all’istituto superiore “Monti”. Inizialmente era prevista la completa ristrutturazione dell’edificio per rispondere alle esigenze di spazi, anche futuri, della scuola. Ora, visto che il progetto non è mai partito e l’edificio si sta ammalorando, abbiamo deciso di venderne una parte, ovvero le parti di fabbricato adiacenti all’Archivio di Stato e al Palazzo di Giustizia, in modo che siano recuperati da privati e il Comune possa incassare fondi in modo reperire parte delle risorse necessarie per attuare il piano. Inoltre, sempre in riferimento alla scuola superiore, abbiamo deciso la costruzione di una palestra nel cortile interno, dato che ne è sprovvista».

Le altre novità principali introdotte dalla variante sono poi l’eliminazione del fabbricato previsto su via Govone, avente destinazione a  terziario-commerciale ed autosilos, con il mantenimento dell’immmobile residuale non demolito e recentemente ristrutturato; l’inserimento di due nuovi comparti (uno attualmente in ristrutturazione e l’altro in nuova edificazione) con la creazione di una piazza lungo via Toti; l’inserimento di un nuovo comparto volto a riconoscere il fabbricato ristrutturato sull’angolo delle vie Govone e Galimberti; l’ultimazione del recupero della “Palestra Muti”, con la possibilità di avere un solaio interno, a due livelli; il ridisegno delle aree libere in funzione di piazza pubblica; l’eliminazione della palestra all’interno della chiesa di “San Giuseppe”, che continuerà a funzionare come teatro.

«La Variante adegua l’importante piano di recupero alle mutate esigenze di questa parte della nostra città  – conclude Arri – offrendo un nuovo disegno urbanistico complessivo che, come si nota dalle modifiche introdotte, ha anche lo scopo di qualificare questa zona come polo culturale della città».

Elisa Ferrando

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