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Parcheggi scambiatori, Faisa: «Perdare i biglietti chiediamo un’indennità»
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Parcheggi scambiatori, Faisa: «Per
dare i biglietti chiediamo un’indennità»

Mentre il sindaco Brignolo conferma l’intenzione di voler proseguire la sperimentazione dei parcheggi di scambio “park & ride” nei quattro principali punti di accesso alla città (corso

Mentre il sindaco Brignolo conferma l’intenzione di voler proseguire la sperimentazione dei parcheggi di scambio “park & ride” nei quattro principali punti di accesso alla città (corso Savona, corso Alessandria, corso Torino e a Valbella, nei pressi dell’Asp), scoppia, sul servizio, un vivace caso sindacale. A denunciarlo il Faisa-Cisal, «sindacato non politico ma tecnico – precisa il portavoce Filadelfio Falcone – che, a differenza di altri, aveva accolto in maniera propositiva il progetto per incentivare l’uso del mezzo pubblico rispetto all’auto». Ed è proprio qui che nasce il problema: per poter salire sul bus e ottenere un biglietto giornaliero gratuito utilizzabile sulla rete urbana è necessario mostrare il libretto dell’auto al conducente che, in cambio, consegna il titolo di viaggio. «Una mansione che viene tutt’ora svolta senza che venga riconosciuta nessuna indennità al personale e senza nessun accordo sindacale in merito» precisa l’organizzazione sindacale.

Faisa-Cisal propone all’Asp di riconoscere un’indennità di 4 euro a turno per il personale che opera sulle linee coinvolte dal servizio dei parcheggi scambiatori o, in caso contrario, si rivolgerà al Prefetto per trovare una mediazione con l’azienda. C’è un però. Il contratto collettivo nazionale prevederebbe che questo tipo di indennità venga corrisposta in presenza di un pagamento in denaro del biglietto venduto a bordo ma, poiché i biglietti dei bus consegnati nei parcheggi scambiatori sono gratuiti, l’azienda non ritiene ci siano i presupposti per accogliere la richiesta del sindacato. «Stiamo parlando di biglietti gratuiti – precisa l’amministratore delegato dell’Asp Paolo Golzio – per i quali non c’è una contropartita in denaro. Siamo in una fase di sperimentazione e stiamo investendo nella promozione del servizio ma, in ogni caso, non vogliamo sottrarci al confronto con i sindacati pur nel rispetto del CCN».

Filadelfio Falcone replica che si tratta comunque di un servizio reso dagli autisti e, per esemplificare, spiega: «E come se volessimo fare colpo su una donna acquistando in un negozio un vestito bellissimo. Se, dandoglielo, non otteniamo l’effetto sperato, che facciamo? Mica possiamo prendercela con il negoziante». La questione, al di là del contratto collettivo, non può essere compresa senza conoscere il dato degli utenti che utilizzano il “park & ride”, più o meno 1,5 al giorno. Un dato più volte emerso nel corso dell’ultimo Consiglio comunale nel quale, da parte della minoranza, si è parlato degli scambiatori come di «un flop annunciato perché concepito male fin dall’inizio».

La più critica sul progetto è la consigliera Anna Bosia (Uniti per Asti) ma ora è Angela Quaglia (Forza Italia) a voler fare un po’ di chiarezza chiedendo al sindaco, tramite un’interrogazione, quante persone si sono servite dei parcheggi scambiatori; quale beneficio sul traffico si ritiene esserci stato; il costo sostenuto dall’amministrazione per la fermata del bus e per il trasporto dei cittadini automobilisti e fino a quando l’amministrazione continuerà il periodo di sperimentazione. «Il servizio non costa nulla al Comune – replica ancora una volta il sindaco Brignolo – E’ un’opportunità che viene data per incentivare l’uso del mezzo pubblico. Stiamo facendo pubblicità sui giornali e attraverso dei manifesti anche se c’è da dire che i park & ride non funzionano granché in città piccole, come può esserlo Asti. Comunque il servizio sarà mantenuto nell’ottica di farlo diventare effettivo».

Tra tutti i parcheggi scambiatori pare che, pur con la media molto bassa di utenti giornalieri, quello di Valbella sia comunque il più sfruttato, di gran lunga rispetto a corso Savona dove, in effetti, l’area di sosta è una striscia d’asfalto a ridosso della strada principale. Intanto il sindacato Faisa-Cisal fa anche un’altra richiesta all’Asp: spostare il capolinea del B festivo da via Torchio a piazza Marconi. «Il capolinea è attualmente in via Torchio in completa assenza di servizi igienici e di un locale con possibilità di ristoro per il personale (lo stop dura circa 12 minuti, ndr) – precisa il sindacalista – chiediamo di spostarlo vicino al Movicentro e senza che ci sia un aggravio dei costi per l’azienda».

Riccardo Santagati

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