Ci potrebbero essere cambiamenti anche sostanziali nella gestione dei Parchi. E la crisi e gli alti costi che spingono la Regione a prendere delle decisioni impopolari, come quella di far pagare
Ci potrebbero essere cambiamenti anche sostanziali nella gestione dei Parchi. E la crisi e gli alti costi che spingono la Regione a prendere delle decisioni impopolari, come quella di far pagare gli ingressi. A proporre lidea di strappare i biglietti allingresso dei parchi è stato Angelo Burzi, capogruppo di ProgettAzione a Palazzo Lascaris. Il politico, infatti, ha proposto di far pagare un biglietto per lingresso alle aree protette regionali.
«Certamente ognuno ha il pieno diritto di godere delle bellezze naturali e paesaggistiche ha dichiarato Angelo Burzi – ma è il buon senso a dirci che tutto questo non può continuare ad essere completamente gratuito». Burzi sostiene che è necessario finanziare le attività educative, pagare gli stipendi, mantenere strade, sentieri, aree attrezzate, la cartellonistica e molto, molto altro. Inoltre sono stati annunciati i tagli di Province e Comunità Montane rendendo in certi casi i Parchi gli unici soggetti rimasti a tutela del territorio.
Da ricerche condotte dallIres Piemonte negli anni scorsi in alcuni parchi piemontesi è emerso che il 49% degli intervistati accetterebbe di pagare un ticket di ingresso al parco. La gran parte di chi non pagherebbe sottolinea che la natura è un diritto. Ma il 61% degli intervistati precedentemente non disposti a pagare cambierebbe idea se fosse certo che i soldi dellingresso fossero effettivamente utilizzati per sostenere progetti di conservazione o di miglioramento dellarea. Del resto i Parchi, per continuare ad assolvere al meglio il loro compito di tutela del territorio hanno bisogno sempre più di risorse che da qualche parte bisogna pur ricavare.