Venerdì pomeriggio, nella sede del PD di piazza Statuto, si è svolto l'incontro tra gli iscritti e Gianna Pentenero, candidata cuperliana alla segreteria regionale, in vista delle primarie che
Venerdì pomeriggio, nella sede del PD di piazza Statuto, si è svolto l'incontro tra gli iscritti e Gianna Pentenero, candidata cuperliana alla segreteria regionale, in vista delle primarie che si terranno domenica prossima. Dopo la presentazione di Davide Gariglio e Daniele Viotti, gli altri due candidati passati da Asti giovedì pomeriggio, Gianna Pentenero ha potuto spiegare le linee guida del proprio programma insieme all'on. Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera. Damiano ha deciso di sostenere la sua candidatura insieme all'assessore alle Attività Produttive del Comune, Marta Parodi.
«In una regione in cui l'emergenza occupazionale è gravissima, dove la disoccupazione giovanile è schizzata al 39% e il ricorso alla cassa integrazione è cresciuto, tra il 2008 e il 2013, del 356%, il lavoro non può che essere al primo posto» ha spiegato Damiano. Gianna Pentenero, ex assessore regionale all'Istruzione e alla Formazione professionale della Giunta Bresso e attuale consigliere d'opposizione a Palazzo Lascaris, ha incontrato gli iscritti al PD ricordando il proprio passato di amministratrice locale a Casalborgone, piccolo comune a cavallo tra l'Astigiano e il Torinese. «Ho deciso di metterci la faccia perché in molte occasioni ho criticato le decisioni che il partito ha preso – ha detto nel suo discorso – Ora il Piemonte ha davanti a sé una sfida importante in vista delle elezioni europee. Di Europa, infatti, non ne abbiamo più parlato ma il Piemonte deve avere un ruolo fondamentale nel panorama europeo».
Per Gianna Pentenero non può esserci strategia senza sostenere lo sviluppo ma quest'ultimo non può essere riattivato senza istruzione e formazione. «Ripartire dal lavoro – si legge nel suo programma – significa anche ripartire dalle piccole e medie imprese, dall'artigianato e dall'agricoltura. Tornare a puntare tutto sulla ricerca e l'innovazione, favorire una politica di sostegno per le start up, promuovere investimenti e infrastrutture, come l'agenda digitale, che rendano il Piemonte attrattivo».
Ma c'è dell'altro. «Occorre rivalutare l'apprendistato come strumento di ingresso nel mercato del lavoro – scrive la candidata alla segreteria regionale – stanziare risorse per la formazione permanente, favorire l'alternanza scuola-lavoro per iniziare a inserire, a partire dall'ultimo biennio della scuola superiore, i giovani nelle aziende. In altre parole – conclude – bisogna tornare a investire sulle risorse umane».
Riccardo Santagati