Potremmo chiamarlo il “caso del calzino” quello scoppiato a Canelli. Il calzino in questione è quello di Gianni Miraglia performer milanese chiamato ad aprire “Classico” , il primo festival sulla lingua italiana
Potremmo chiamarlo il “caso del calzino” quello scoppiato a Canelli. Il calzino in questione è quello di Gianni Miraglia performer milanese chiamato ad aprire “Classico” , il primo festival sulla lingua italiana. Giovedì sera in piazza Cavour Miraglia si è presentato completamente nudo, fatta eccezione per il famoso calzino chiamato a coprirgli le parti basse. Il performer ha presentato il suo show “I monologhi della fatica”, una sorta di flusso di coscienza nel corso del quale Miraglia formulava riflessioni, ragionamenti o rievocava ricordi della propria infanzia sulla base dei suggerimenti che gli provenivano dal pubblico. Il tutto mentre con energia e vigore solleva due damigiane di vino, in omaggio alla città che lo ospitava perché di solito solleva fusti di birra.
Una performance provocatoria, presentata nei locali di Milano, Genova e Roma e che per volontà di Marco Drago, direttore artistico del festival, è sbarcata proprio ieri sera anche in provincia. Non senza polemica. A indignarsi per la presenza di un uomo nudo sulla piazza cittadina non le 120 persone del pubblico, che dopo un primo imbarazzo iniziale hanno confessato di essersi subito abituati alla nudità del performer e di essersi goduti lo spettacolo, quanto piuttosto alcuni passanti che hanno poi postato fotografie e commenti negativi su Facebook. In particolare alcune mamme capitate in piazza Cavour per caso in compagnia dei figli. In rete la polemica si è alimentata, tra chi difendeva il diritto alla libera espressione e all’arte e chi invece invocava la pubblica decenza.
«Chi si è lamentato non ha visto lo spettacolo ma solo alcune foto pubblicate a caso – ha tagliato corto il direttore artistico Marco Drago – lo spettacolo non è stato volgare. I monologhi di Miraglia hanno interessato e divertito i presenti. Da parte mia sono molto soddisfatto. E’ stato un esperimento. Questa performance finora è stata proposta solo nelle grandi città, noi a Canelli abbiamo provato a fare uno spettacolo popolare».
Un esperimento che ha incontrato l’apprezzamento di alcuni ma che continua a far storcere il naso ad altri. C’è chi poi ha osservato come questi spettacoli di teatro d’avanguardia non siano più una novità ma che semplicemente vengano organizzati in locali riparati, all’interno di teatri o locali e non su pubbliche piazze, così da non offendere la sensibilità di nessuno. Fuori luogo la scelta di piazza Cavour come sede per lo spettacolo?
Quale che sia la risposta, la reazione di una parte dei cittadini era facilmente prevedibile e c’è chi sospetta che la scelta della location per quel tipo di spettacolo non sia stata casuale ma volutamente ricercata dagli organizzatori per farsi pubblicità. «Nessuna dietrologia – ha detto però Drago – all’inizio pensavamo di ospitare Miraglia sul palco più defilato del G.B. Giuliani. Quando ci è stato proposto il palchetto di piazza Cavour abbiamo colto al volo».
Lucia Pignari