Vale oltre 3 milioni di euro per lAstigiano lultimo intervento della Giunta regionale, che prevede la concessione di deroghe al Patto di stabilità interno agli Enti locali beneficiari di
Vale oltre 3 milioni di euro per lAstigiano lultimo intervento della Giunta regionale, che prevede la concessione di deroghe al Patto di stabilità interno agli Enti locali beneficiari di contributi a valere sui fondi strutturali europei. Gli spazi finanziari liberati dalla Regione, secondo un meccanismo ormai collaudato, serviranno a sbloccare gli investimenti in conto capitale effettuati dai Comuni di Asti, Cantarana, Cocconato, Monastero Bormida, Montechiaro, Portacomaro e Villanova per un importo complessivo di 3 milioni 416 mila euro.
«A seguito dellapprovazione della legge nazionale che prevede lesclusione dal Patto di stabilità interno delle Regioni delle spese relative ai cofinanziamenti nazionali dei fondi europei spiega lassessore regionale Giovanna Quaglia – come Giunta abbiamo deciso di intervenire concretamente a favore degli Enti locali sostenendoli nel rispetto della tempistica imposta, per evitarne il disimpegno automatico. Abbiamo reso quindi disponibile un plafond complessivo di 73,8 milioni per il 2013 e di 41 milioni per il 2014, che sono stati ripartiti ai Comuni piemontesi che ne hanno fanno richiesta entro il 30 luglio scorso, presentando un puntuale cronoprogramma dei pagamenti che dovranno essere effettuati entro il 31 dicembre 2014».
Nello specifico, gli investimenti in conto capitale sono relativi al Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale), al Fse (Fondo sociale europeo) e al Feasr (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale).
«Con questa ulteriore misura aggiunge Quaglia – abbiamo dimostrato una particolare sensibilità nei confronti degli enti locali. Ricordo infatti che nello scorso mese di giugno, con il secondo riparto a valere sul Patto di Stabilità verticale incentivato per il 2013, nellAstigiano sono stati liberati spazi finanziati per oltre 6 milioni di euro a favore della Provincia di Asti e di 42 Comuni, di cui 36 sotto i 5 mila abitanti, fondamentali per concludere investimenti importanti per leconomia del nostro territorio». Entro il 15 settembre gli Enti locali che registrano ulteriori difficoltà sul Patto verticale possono inviare richiesta alla Regione; entro il 15 ottobre invece devono essere restituite le domande sul Patto regionale orizzontale.