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PD, congresso sospeso e nessun esecutivo
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PD, congresso sospeso e nessun esecutivo

Congressi sospesi e nessuna nomina ratificata per eleggere i direttivi e i segretari dei circoli, compreso Carlo Gentile che, ad Asti, era uscito vincitore su Luigi Sposato. E’ quanto ha deciso la

Congressi sospesi e nessuna nomina ratificata per eleggere i direttivi e i segretari dei circoli, compreso Carlo Gentile che, ad Asti, era uscito vincitore su Luigi Sposato. E’ quanto ha deciso la commissione regionale per il congresso che, ieri, ha deliberato di rigettare i ricorsi presentati da Giorgio Ferrero e dallo stesso Gentile, di area renziana, non convalidando né la loro vittoria né il numero dei delegati che Ferrero avrebbe ottenuto nell’esecutivo provinciale. La decisione molto probabilmente aprirà le porte al commissariamento del PD astigiano mentre è ancora presto per stabilire se i nuovi tesseramenti saranno considerati tutti validi.

Politicamente il PD di Asti esce distrutto dal congresso durante il quale è rimbalzata più volte l’accusa alle diverse parti in campo di aver “cammellato i voti” senza considerare il boom di tesseramenti last minute, soprattutto da parte di albanesi ed extracomunitari. Iscrizioni che sono aumentate del 400% obbligando la commissione garante delle elezioni provinciali, presieduta da Alfredo Castaldo, ad intervenire. I garanti regionali hanno acquisito la documentazione dei circoli della Val Triversa, via Fulvia, Asti, Colline Alfieri-Valtiglione, Tra Langa e Monferrato e accertato l’ampio superamento delle soglie di compatibilità di incremento degli iscritti.

Sempre nella delibera si legge che la commissione regionale invita gli organi del partito, soprattutto la Segreteria Regionale, «a valutare l’avvio di un idoneo percorso politico volto al fine di ripristinare i principi di trasparenza e rigore nelle adesioni al partito, riconducendone le condizioni attuative nel giusto alveo del rispetto delle norme del Codice Etico, e, con il contributo di tutto il gruppo dirigente locale, l’azione di rilancio della presenza del partito nella provincia di Asti». Politichese che, tradotto per i non addetti ai lavori, significa: le regole non sono state rispettate, sospendiamo le nomine e diamo al PD di Asti tempo per fare una seria riflessione e rimettersi in carreggiata.

«Il fine di tutto questo è evitare che qualsiasi persona pensi di poter occupare il PD e fare impunemente ciò che vuole» commenta il presidente dei garanti astigiani Alfredo Castaldo. Nei prossimi giorni Castaldo continuerà la indagini sulle contestazioni mosse nei singoli circoli e valuterà la posizione di alcuni soggetti il cui nome è finito nei verbali in mano alla commissione. «Ci sono persone che saranno chiamate a rispondere alle contestazioni scritte nei verbali – prosegue – Nessuno creda di essere al di sopra delle regole perché quanto accaduto è gravissimo».

«Non mi rende felice che si pensi di commissariare la nostra federazione ma la delibera regionale ci ha dato ragione convenendo con noi che ci sono state gravi scorrettezze – commenta Francesca Ferraris, candidata e segretario uscente – Il PD non è il megafono di nessuno e credo che questa storia abbia sancito definitivamente la fine dei signori delle tessere». Giorgio Ferrero legge la delibera diversamente. «Prendo atto della decisione che reputo essere tecnicamente sbagliata anche se ha un suo fondamento. Penso che abbiano deciso di non decidere ma, in ogni caso, adesso il clima è molto surriscaldato e vedo molti fare a gara per rilasciare delle dichiarazioni. Aspetto di vedere cosa succederà nei prossimi giorni quando gli animi saranno più calmi».

La decisione presa dai garanti di Torino indirettamente è anche una replica a quanto riportato nel comunicato del Comitato elettorale Giorgio Ferrero e Associazione Adesso! Liberamente Asti, spedito dal responsabile del “Comitato Renzi” Antonio Sutera Sardo. Nel documento venivano definite «pretestuose» le contestazioni mosse, volte ad alimentare «una polemica per invalidare un risultato congressuale che invece è stato netto». Evidentemente i garanti di Torino la pensano diversamente aprendo una questione politica e morale senza precedenti nel centrosinistra astigiano.

Riccardo Santagati

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