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Penango, dietro front del sindacosui cipressi da tagliare
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Penango, dietro front del sindaco
sui cipressi da tagliare

Un avviso pubblicato sul sito del Comune di Penango informava che, entro lunedì prossimo, sarebbero state portate a termine le operazioni di abbattimento dei 20 cipressi che costeggiano il viale di

Un avviso pubblicato sul sito del Comune di Penango informava che, entro lunedì prossimo, sarebbero state portate a termine le operazioni di abbattimento dei 20 cipressi che costeggiano il viale di accesso al cimitero di frazione Cioccaro con la rimozione di tutto il materiale legnoso. L'avviso, firmato dal sindaco Sergio Razzano, invitava gli interessati a eseguire il taglio, a fronte di un compenso di 150 euro, a manifestare il proprio interesse con relativa offerta indirizzata all'amministrazione. Alla diffusione della notizia di nuovi alberi in pericolo, dopo i casi di Montafia e Portacomaro, sono seguite telefonate e richiesti di chiarimenti al primo cittadino, che ha deciso di sospendere tutte le operazioni.

«Il viale in questione comprende una ventina di cipressi piantumati dal mio predecessore non più di 25 anni fa ? spiega il sindaco Razzano ? molti di questi presentano parti secche e l'aspetto complessivo dell'alberata in memoria dei caduti in guerra lascia piuttosto a desiderare. Il taglio degli alberi, e la loro sostituzione con un'alberata più sana, mi sembrava una scelta dettata dal buon senso, ma, siccome non è mia intenzione urtare la sensibilità altrui -? ha concluso – i cipressi saranno semplicemente potati, sani e malati, e lasciati lì a memoria futura. Chi prenderà il mio posto, tra tre anni, deciderà il da farsi».

«Nell'avviso firmato dal sindaco -? sottolinea Angelo Porta, presidente del Circolo Legambiente Valtriversa -? non si parla di sostituzione, ma se l'intenzione è quella di migliorare il verde pubblico, sarebbe un'ottima idea organizzare un incontro con la cittadinanza per valutare insieme quali nuovi alberi piantare in paese, non solo lungo il viale di Cioccaro. Certo è, che il caso di Montafia, con la nascita dell'associazione di tutela dell'alberata e la sostituzione dei tigli abbattuti, ha rappresentato un punto di svolta nell'affermarsi di una nuova sensibilità nei confronti del verde pubblico e del suo valore ambientale, storico, paesaggistico: mai prima di allora un intero paese si era opposto all'abbattimento di alberi pubblici».

A tal proposito Marco Devecchi, presidente dell'Ordine Dottori Agronomi e Forestali di Asti, sollevato dal dietro-front dall'amministrazione di Penango, afferma come, ancora una volta, l'Astigiano di distingue per la sua sensibilità in materia ambientale e ricorda che: «Qualora fosse necessario procedere all'abbattimento di alberi pubblici, l'intervento deve essere sottoposto alla valutazione tecnica di un professionista abilitato per legge, perché, non dimentichiamolo, gli alberi sono un bene anche economico».

Marzia Barosso

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