Non erano solo quattro amici al bar come recita la canzone di Gino Paoli, ma quattro astigiani di prestigio incaricati dal Comune di mettere a punto idee e tracciare prospettive sul futuro del
Non erano solo quattro amici al bar come recita la canzone di Gino Paoli, ma quattro astigiani di prestigio incaricati dal Comune di mettere a punto idee e tracciare prospettive sul futuro del commercio cittadino. Sono stati utilizzati dagli amministratori? In che modo? Esiste ancora quella che venne definita dal primo cittadino la Task Force? A porsi queste domande, oltre che buona parte di quanti seguono direttamente la vita amministrativa della città, è stato il consigliere Giovanni Pensabene che ancora una volta, come ha fatto sovente in questo primo scorcio di legislatura, ha messo il dito nella piaga. Che non tiri una buona aria nei rapporti tra i quattro e lamministrazione è ormai chiaro molti, ma Pensabene vuole saperne di più ed intende verificare come stanno esattamente le cose.
E così il consigliere ha presentato una interrogazione al sindaco nella quale chiede di sapere se i quattro uomini doro abbiano prodotto iniziative e progetti che lamministrazione intende promuovere o viceversa ha accantonato. Se esiste una consuetudine di incontro tra la giunta e i quattro uomini o se questi rimangono in sonno per essere chiamati solo quando cè bisogno del loro aiuto. Infine, Pensabene chiede ancora se la compagine è rimasta inalterata o se invece si sia ridotta o rinforzata numericamente e se lamministrazione intenda continuare a fruire dei loro servigi doro.
La tagliente lama affilata da Pensabene affonda nel ventre amministrativo le sue invettive e questo alla luce del fatto che in consiglio non è mai approdata nessuna proposta formulata dal quadrumvirato e in più di una occasione, come ha sottolineato lo stesso consigliere, almeno uno degli uomini doro ha espressamente e pubblicamente criticato loperato della giunta comunale. Non solo, ma lunica iniziativa pubblica assunta da uno dei magnifici quattro, ha aggiunto Pensabene nellinterrogazione, è stata quella di accompagnare in Cina il vice sindaco e lassessore al Lavoro e che da quel viaggio, stando alle dichiarazioni della delegazione tornata in Italia, avrebbe dovuto vedere la luce quanto meno un grande enodotto dei vini astigiani verso le osterie doriente e invece lunico accordo ad oggi scaturito è un nuovo ristorante cinese in corso Alessandria.