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Pensioni anticipate e “Quota 100”
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Pensioni anticipate e “Quota 100”

Uno degli argomenti previdenziali più dibattuti nell’ultimo periodo è quello dei correttivi da apportare all’istituto della pensione anticipata. Due le ipotesi più accreditate. La prima si

Uno degli argomenti previdenziali più dibattuti nell’ultimo periodo è quello dei correttivi da apportare all’istituto della pensione anticipata. Due le ipotesi più accreditate. La prima si riferisce alla pensione anticipata nel 2015 fissata a 62 anni di età (raggiungibile con 35 anni di contributi, ma con penalizzazioni significative, fino all’8% sull’assegno pensionistico percepito). La seconda invece riguarda la configurazione della cosiddetta “Quota 100” cioè una pensione anticipata maturabile attraverso il raggiungimento di una soglia di accesso minima. In sostanza, chi raggiunge Quota 100 (60 anni di età e 40 anni di contributi), potrebbe andare in pensione senza penalizzazioni. La cosiddetta Quota 100 dovrebbe risultare dalla somma tra età anagrafica ed età contributiva. Tanto per fare un esempio, 62 anni di età  +  38 anni di contributi. Secondo questa ipotesi, si assisterebbe al ritorno al sistema delle quote, con un innalzamento però non indifferente rispetto alla precedente “Quota 96.” Secondo Giuliano Poletti, ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, tale misura “è un ponte indispensabile.” Per metterla in atto servono però tra i 2,5 e i 12 miliardi di euro.

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