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Attualità

Per Coldiretti il taglio del’Iva sui prodotti alimentari è un’occasione di rilancio dell’economia

Gli effetti del lockdown – spiega Diego Furia, direttore provinciale Coldiretti – hanno portato al crollo del turismo e al drastico ridimensionamento dei consumi e ora la ripartenza è molto lenta

Taglio dell’Iva, occasione di rilancio

Anche per Coldiretti il taglio dell’Iva sul vino e sui principali prodotti alimentari «potrebbe rappresentare un’occasione di rilancio anche per l’Astigiano». Così il presidente provinciale Marco Reggio sull’ipotesi di riduzione delle aliquote emersa dopo gli Stati generali voluti dal governo.

Una ripartenza lenta

«Gli effetti del lockdown – spiega Diego Furia, direttore provinciale Coldiretti – hanno portato al crollo del turismo e al drastico ridimensionamento dei consumi e ora la ripartenza è molto lenta, occorre sicuramente intervenire e la riduzione dell’Iva può essere un incentivo anche importante. Teniamo sempre conto che quanto non si è venduto negli ultimi tre mesi, ormai è andato perso e quindi di fronte a questa evidenza occorre accelerare per cercare di ricuperare nel più breve tempo possibile almeno le posizioni conquistate prima della chiusura per la pandemia».

Ristoranti primi beneficiari

I primi a beneficiare degli effetti di una riduzione dell’aliquota sono i ristoranti che, rimanendo costante il trend attuale, rischiano di perdere 34 miliardi di incassi soprattutto a causa del drastico ridimensionamento dei consumi fuori casa. «In alcuni settori, come quello vitivinicolo – sottolinea Furia – la ristorazione rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione con oltre la metà del fatturato». Non a caso sei aziende agroalimentari su 10 (57%), secondo l’Indagine Coldiretti/Ixé, hanno registrato una diminuzione dell’attività con un impatto che varia da settore a settore.

Impatto positivo sulle imprese agricole

«Il taglio dell’Iva su beni alimentari essenziali – continua Reggio – oltre a giovare sulla spesa delle famiglie più bisognose, può avere un impatto positivo anche sulle imprese agricole ed alimentari». Sull’argomento Coldiretti ha proposto al Governo un piano straordinario per aumentare ad un miliardo di euro la dotazione dei fondi per l’acquisto del cibo destinato agli indigenti, scegliendo solo prodotti agroalimentari 100% Made in Italy, un obiettivo da estendere anche alla ristorazione pubblica con un grande piano di acquisti di prodotti Made in Italy per le mense di scuole, ospedali e caserme.

Agevolazioni fiscali per il settore

Sul tavolo anche le agevolazioni fiscali per il settore. Ancora Marco Reggio. «Noi chiediamo un piano generale di rilancio che va accompagnato dalla cancellazione, per quest’anno, dei versamenti contributivi dell’imprenditore agricolo e dei propri dipendenti nei settori maggiormente colpiti per sostenere competitività ed occupazione. Oltre a questo serve una radicale semplificazione del voucher “agricolo” che possa ridurre la burocrazia e consentire anche ai percettori di ammortizzatori sociali, come studenti e pensionati, lo svolgimento dei lavori nelle campagne, come la raccolta della frutta e dell’uva per la prossima vendemmia».
Giovanni Vassallo

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