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Periale su Gaia: conti e lavoro a posto«Ora allarghiamo la discarica»
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Periale su Gaia: conti e lavoro a posto
«Ora allarghiamo la discarica»

E’ la più grande società per azioni astigiana in cui i soci sono i Comuni, quindi tutta la collettività. E per la comunità fa un servizio che ha consentito alla nostra provincia di ottenere

E’ la più grande società per azioni astigiana in cui i soci sono i Comuni, quindi tutta la collettività. E per la comunità fa un servizio che ha consentito alla nostra provincia di ottenere ottimi risultati in termini di raccolta differenziata dei rifiuti, con un sistema impiantistico che ci tiene lontani almeno dieci anni da ogni tipo di emergenza. Parliamo di Gaia spa, la società che gestisce l’impianto di compostaggio di San Damiano, la discarica di Cerro Tanaro e l’impianto di valorizzazione e pretrattamento rifiuti di Valterza. Cosa c’è nel suo immediato futuro? Lo abbiamo chiesto al suo presidente, l’ingegner Giovanni Periale, in carica dal 2010 dopo aver ricoperto l’incarico di presidente dell’Asp di Asti e direttore dell’Amiu di Alessandria. Un presidente che inizia l’intervista con una “visione”: «Oggi siamo qui a parlare di discariche e rifiuti, ma con la tecnologia della dissociazione molecolare, fra qualche decennio le ex discariche di oggi diventeranno miniere di materiali». Fra qualche decennio. Ma oggi di discariche si parla ancora, eccome. A fine maggio la popolazione di Cerro, attraverso il referendum comunale, ha detto sì all’ampliamento dell’attuale discarica.

Ottenuto il via libera dei residenti, come sta procedendo Gaia su questo fronte?
Abbiamo anche ricevuto la delibera di ratifica del Consiglio comunale, faremo presto degli incontri e poi partiremo con gli studi tecnici sul sito. Non abbiamo fretta. Per 5/6 anni siamo sereni e con il rimodellamento su cui si sono espressi i cerresi, si va avanti di altri 4 anni.
E poi?
Secondo la legge europea, non potremo portare in discarica la frazione “secca” che deriva dal pretrattamento, destinata invece a diventare “cdr” (combustibile da rifiuto). Questo, se da una parte sicuramente allungherà di qualche anno la vita della discarica prima della saturazione, dall’altra avrà un effetto negativo sul fatturato di Gaia e bisognerà studiare soluzioni per non incrementare le bollette rifiuti.
Soluzioni di che tipo?
Del tipo di quelle che già oggi adottiamo per mantenere in equilibrio il bilancio e per mantenere l’occupazione all’interno di Gaia. Dove non arriva l’economia di scala del bacino, cerchiamo di colmare prendendo lavori da fuori provincia. Accade per l’impianto di compost di San Damiano dove abbiamo lavorato rifiuti organici del Consorzio Chierese e, oggi, quelli di San Mauro, del Casalese e della Val di Susa. Oppure aValterza dove selezioniamo la plastica di Alessandria e le lattine di alluminio di una società privata che rifornisce fonderie.

Gli impianti lavorano a pieno regime o vi è ancora un margine di incremento della produzione?
Il margine c’è e con regioni in piena emergenza rifiuti come il Lazio o zone come il Napoletano, ci sarebbero belle occasioni di guadagno. La Provincia ci ha già autorizzato l’importazione di 11 mila tonnellate da fuori bacino (che vanno a compensare quelle esportate ad Alessandria nel 2011) e attendiamo l’autorizzazione all’importazione di ulteriori 11 mila tonnellate. In attesa di questa seconda autorizzazione della Provincia di Asti abbiamo già avviato trattative con consorzi del Napoletano per ricevere un po’ dei loro rifiuti. Considerato che 7 mila tonnellate le abbiamo già “spese”, se la Provincia ci autorizza anche la seconda richiesta, ne abbiamo circa altre 15 mila a disposizione che, tradotte in denaro, equivalgono a circa 1 milione e mezzo di euro. Un incasso che consente di tenere pressochè invariate le bollette che facciamo pagare ai singoli Comuni soci.
Il progetto di trasformare l’ex discarica di Vallemanina in grande campo fotovoltaico a che punto è?
Un bel progetto che però, a causa di un lungo ritardo nella pratica di finanziamento di Finpiemonte e della modifica dei regolamenti sugli incentivi, non è più conveniente. Lo abbiamo abbandonato.

Quindi nessun impianto ad energia rinnovabile per Gaia?
Al contrario. Nel piano industriale di quest’anno c’è un impianto di fotovoltaico sui tetti dei capannoni di Valterza, con scambio sul posto per poter alimentare i macchinari delle varie linee di selezione e pretrattamento con l’energia prodotta dai pannelli. Ed è all’esame la costruzione di un modulo di produzione di energia con biogas all’impianto di compostaggio di San Damiano.
Dopo il colpo del maxi risarcimento alla Daneco, come sono i conti di Gaia? Anche voi avete il problema degli insoluti come lamentato dall’Asp?
I conti sono a posto. L’anno scorso abbiamo avuto un utile di appena 30 mila euro, che ritengo sia corretto per una società per azioni a capitale pubblico e che per mission ha quella di fornire servizi e non distribuire dividendi. Sugli insoluti abbiamo una fisiologica percentuale del 20% che però rientra sempre. Non possiamo lamentarci. Certo quando sono arrivato io avevamo la questione Daneco da definire e, inoltre, altri 9 milioni di euro di contenzioso a bilancio. Siamo riusciti a far comprendere ai comuni soci la necessità di ricapitalizzare e di quei 9 milioni di euro abbiamo definito tutte le cause con una spesa totale di 1 milione e mezzo.

Quanto influisce sulla programmazione di Gaia lo stato di “sospensione” del Consorzio di bacino?
Molto. E’ il consorzio di bacino a definire la politica impiantistica. Se non abbiamo chiari gli intenti di questa politica, ogni piano di investimento e intervento sugli impianti già esistenti è segnato dall’incertezza.
Ad esempio?
Fra 4-5 anni si renderanno necessari lavori di adeguamento agli impianti di Valterza per almeno 5 milioni di euro, ma per deliberarli dobbiamo sapere quale ruolo avrà il polo astigiano nel più ampio ambito astigiano-alessandrino.
Quali sono le prospettive occupazionali dell’azienda?
Direi che sono stabili. Dei 7 esuberi che ho trovato quando sono stato nominato presidente, qualcuno è rientrato in azienda e altri hanno trovato posto da altre parti. La nostra ricerca di lavori extrabacino è anche mirato a mantenere il livello occupazionale attuale. Non ci sono previsioni di nuove assunzioni, ma è in atto una trattativa per la gestione del centro di trattamento del vetro di prossima costruzione vicino all’Avir per la preparazione di un materiale “pronto forno”. Lì troveranno lavoro 15 persone.

Daniela Peira

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