Cerca
Close this search box.
Padre Pino Puglisi
Attualità
Il caso

Petizione al Comune di Asti: «Intitolate a Pino Puglisi la nuova palestra di via Rosa»

Nel trentennale del suo assassinio per mano della mafia, una proposta di cittadini, istituzioni e associazioni locali chiede al sindaco di ricordarlo come simbolo nella lotta alla criminalità e guida per i giovani

Sono passati 30 anni (15 settembre 1993) dall’omicidio, per mano della mafia, del Beato Padre Giuseppe “Pino” Puglisi. Sacerdote, insegnante, operatore sociale che ha dedicato la sua vita contro le ingiustizie per promuovere i valori della legalità, di inclusione dei giovani lottando contro ogni tipo di prevaricazione. Lo fece nel difficile quartiere Brancaccio di Palermo, dov’era nato nel 1937 e dove fu ucciso, da due sicari, la notte del 15 settembre 1993, proprio nel giorno del suo 56° compleanno. Fino all’ultimo momento 3P (Padre Pino Puglisi), com’è conosciuto da molti, è stato fedele al Vangelo, ma soprattutto alla sua vocazione di guardare ai più giovani per costruire un mondo migliore.

Nel 2013 Papa Francesco l’ha nominato Beato per il martirio subito in odium fidei. Per ricordare il sacrificio, ma prima ancora l’esempio virtuoso di Puglisi, è stata presentata all’amministrazione comunale una petizione, appoggiata con forza da una serie di Enti locali, rappresentanti del Governo, dal Vescovado e da numerose associazioni, che chiede l’intitolazione in sua memoria di uno spazio pubblico di Asti. In particolare, dato l’impegno di Padre Puglisi verso i più giovani, è stato proposto al Comune di intitolargli la palestra in costruzione al Fontanino, tra via Rosa e strada Val Moroni.

«L’intitolazione della nuova palestra a Padre Puglisi avrebbe un significato simbolico straordinario per la nostra città – spiega il promotore e primo firmatario della petizione Riccardo Santagati, giornalista de La Nuova Provincia – Questo luogo sarà frequentato principalmente da studenti, giovani e associazioni sportive e ciò offrirebbe una grande opportunità per trasmettere alle nuove generazioni i principi di giustizia, impegno civico e solidarietà di cui una società civile ha bisogno».

La petizione, firmata da più di 130 sottoscrittori, è condivisa e sostenuta ufficialmente dal Prefetto di Asti Claudio Ventrice, dal Questore Marina Di Donato, dal Procuratore della Repubblica Biagio Mazzeo, dal Vescovo Marco Prastaro, dalla Dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale Asti-Alessandria Laura Bergonzi, dal Centro Servizi Volontariato Asti e Alessandria tramite il presidente Rosanna Viotto e il vice Francesco Manzo, dal direttore della Caritas Beppe Amico, dal Comitato Scientifico dell’Osservatorio provinciale antimafia e per la promozione della legalità, dall’Associazione Libera, dalla Rete Welcoming Asti, dal Dono del Volo e da altre associazioni.

Il dossier per la richiesta dell’intitolazione, che non ha precedenti in quanto a sostenitori tra le istituzioni, è già stato protocollato e consegnato alla Commissione Toponomastica. «Non è astigiano, ma Padre Pino Puglisi è un simbolo del nostro Paese, come lo è il Milite Ignoto a cui il Consiglio comunale ha dedicato i giardini di piazzale Penna. – osserva Santagati – Simbolo che Papa Francesco, nostro concittadino onorario, ha proclamato Beato il 25 maggio 2013. Sono quindi fiducioso che l’amministrazione terrà conto anche di questo nella sua decisione».

Fu beatificato da Papa Francesco nel 2013

«Voi avete famiglia. Io non ho nessuno. Non ho né moglie né figli, e anche se mi ammazzano non mi interessa». Così disse don Giuseppe “Pino” Puglisi a un suo collaboratore poco prima di essere ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993. Parroco del difficile quartiere Brancaccio di Palermo, Don Pino rappresenta un simbolo di coraggio e determinazione nella lotta contro la criminalità organizzata e in favore dei più emarginati, soprattutto giovani. La sua vita è stata segnata da un impegno incrollabile nei confronti dei ragazzi del quartiere Brancaccio per sottrarli alla mafia che, proprio tra loro, cercava “manovalanza”. Il giorno del suo 56esimo compleanno, Padre Puglisi fu avvicinato da due sicari e ucciso davanti alla porta di casa. Come emerso durate il processo al killer, prima di morire Don Pino sorrise al suo assassino e rispose: «Me lo aspettavo».

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link