I questionari sottoposti ai comuni dal movimento "Stop al consumo di territorio" restituiscono la fotografia di previsioni sovrastimate, con piani regolatori disegnati su scenari di arrivi continui di famiglie da chissà dove. «E un dato che vorremmo diventasse più trasparente», dice Alessandro Mortarino
Analizzando i numeri contenuti nelle risposte al questionario sullurbanizzazione dei nostri Comuni cè una domanda che non trova spiegazione: ma in base a quale ragionamento, analisi o previsione i sindaci che si sono succeduti in varie legislature e si sono occupati a vario titolo di scelte urbanistiche, potevano pensare che la popolazione dei territori da loro amministrati potesse aumentare fino a raggiungere quasi il raddoppio demografico? Perchè le schede che sono tornate al Movimento Stop al Consumo del territorio di Asti, che insieme al Forum italiano dei movimenti per la terra e il paesaggio ha promosso il censimento delle cubature presenti e quelle previste, vuote o occupate, presentano dati che prevedono impennate di residenti da far paura, con piani regolatori disegnati su scenari di arrivi continui di famiglie da chissà dove.
Il numero piccolo riguarda quello dei Comuni che hanno risposto al questionario: finora 5 sui 118 interpellati dal Movimento. Con i complimenti per la solerzia, hanno partecipato al censimento le amministrazioni di Castagnole Lanze, Castelnuovo Don Bosco, Isola, Nizza, Vaglio Serra. E tutti hanno strumenti urbanistici che prevedono una media di nuovi insediamenti del 76%, con punte del 93% per Vaglio Serra, del 91% di Castagnole mentre Isola, Nizza e Castelnuovo Don Bosco si attestano fra il 60 e il 70% di nuovi arrivi. Castagnole Lanze, infatti, a fronte di un aumento di appena il 10% di abitanti negli ultimi dieci anni, arrivando ad un numero complessivo di 3800 abitanti circa, ha un piano regolatore tarato su 7376 residenti. Non uno di più, non uno di meno secondo le formule matematiche degli urbanisti. Quindi, a fronte degli attuali 3800 abitanti, sono a disposizione unità abitative teoriche per altre 3521.
Il Comune che invece ha sfiorato lincremento del 17% di residenti negli ultimi dieci anni è Castelnuovo Don Bosco, grazie ad una massiccia politica di nuova urbanizzazione intorno alla parte bassa del paese, ma cè ancora posto per altre 2 mila persone secondo il piano urbanistico vigente.
Isola, con i suoi 2100 abitanti attuali, potrebbe invece accoglierne altri 1500 mentre per Nizza, sempre secondo lo strumento di programmazione urbanistica vigente, sono oltre 7 mila i residenti che potrebbero trovare posto sul territorio del Comune. Percentuale altissima per Vaglio Serra che potrebbe quasi raddoppiare la sua popolazione se costruisse tutto il consentito, passando dagli attuali 290 abitanti ai teorici 562. Ma questultimo Comune detiene un bel primato, quello di destinare allurbanizzazione una parte piccolissima della sua superificie totale: solo lo 0,5%. Mentre Castagnole Lanze ha ceduto al cemento il 53% della sua superficie, oltre la metà. Per Castelnuovo Don Bosco questa percentuale sfiora il 13% mentre Isola occupa il 17%.
Più sfumate le risposte relative al censimento vero e proprio delle abitazioni vuote o sfitte. «E un dato che vorremmo diventasse più trasparente -dice Alessandro Mortarino portavoce astigiano del Movimento e fra i promotori del censimento- Le amministrazioni faticano a metterlo a fuoco, per mancanza di dati certi o per pudore…» Ai dati di questi (pochi) Comuni, se avete pazienza di aspettare fino ad aprile 2014, si dovrebbe aggiungere quello dellamministrazione più importante, quella di Asti, capoluogo di provincia. La nuova Giunta ha aderito alla richiesta e ha annunciato la risposta alla scheda appunto per la primavera del prossimo anno. «Come associazione riteniamo questi tempi un po biblici -prosegue Mortarino- ma li rispettiamo. A patto però che entro questi mesi entri in vigore una moratoria che preveda il blocco di ogni nuova edificazione fino a che non vengano resi noti i dati del patrimonio edilizio esistente vuoto, sfitto o non utilizzato». Lassociazione è ancora in attesa della risposta dellamministrazione a questultima richiesta di moratoria.
E anche Asti, sulla linea dei Comuni analizzati prima, ha un piano regolatore sovradimensionato che prevede linsediamento di 127 mila abitanti contro gli attuali 76 mila. Va detto anche che nel capoluogo, negli ultimi trentanni, il numero di residenti non è sostanzialmente variato.
Daniela Peira