Le piante sistemate nel mese di dicembre in piazza Camisola stanno vivendo momenti difficili e delle diciotto messe a dimora, ben otto sono già seccate. Per dirla in modo letterario, si tratta della
Le piante sistemate nel mese di dicembre in piazza Camisola stanno vivendo momenti difficili e delle diciotto messe a dimora, ben otto sono già seccate. Per dirla in modo letterario, si tratta della "cronaca di una morte annunciata", visto che la minoranza consiliare, con un intervento di Valter Valle, preannunciò in Consiglio comunale, nel dicembre 2014, che le piante non avrebbero attecchito, in conseguenza di una non corretta messa a dimora e per il fatto che la specie scelta, il "Liriodendrum tulipifera" non era adatta al luogo.
Gianni Valenza, consigliere delegato al verde pubblico, così spiega l'accaduto: «I primi contrasti sulle piante che scegliemmo di piantare a fine anno nacquero proprio in occasione della piantumazione. A parere mio, e del vivaista, la tulipifera doveva essere impiantata secondo una certa modalità, senza una eccessiva profondità, ma fu il consigliere di minoranza Valter Valle ad insistere che la modalità di piantumazione fosse differente, con più profondità. Alcuni alberi furono messi a dimora secondo le sue indicazioni, e caso ha voluto che siano proprio quelle ad essere perite in questi mesi. Ci siamo affidati, essendo Valle un agronomo professionista. Tuttavia i danni sono limitati poiché, essendo coperte da garanzia, le piante saranno sostituite al più presto dal fornitore stesso».
Di parere radicalmente opposto è ovviamente il consigliere di minoranza Valter Valle, che contesta le responsabilità attribuitegli dicendo: «Non ho parole per una simile reazione del responsabile del verde pubblico. Non volendo polemizzare colgo però due cose: la prima è che ora il consigliere Valenza ammette il danno, mentre a dicembre affermava che si trattava di un lavoro ben fatto, dicendo che i lavori sarebbero stati effettuati come era stato programmato. E' vero che io diedi dei consigli, soprattutto perché si stavano sistemando le piante sui ciottoli sottostanti la piazza, ma essi risultarono totalmente inutili, perché il lavoro era già iniziato e fu detto che bisognava fare come oggi si può vedere. Ribadisco che le piante scelte non sono adatte, né per tipologia né per dimensioni. Al momento della piantumazione in piazza Camisola erano ormai troppo grandi per essere sistemate in quel luogo. Il consigliere Gianni Valenza ribalta ora la colpa su di me, con un atteggiamento che giudico perlomeno di grande superficialità. Io rigetto tutte le accuse, ma constato che questo modo di gestire la cosa pubblica non può che produrre danni. Lascio a tutti il giudizio sul fatto che le piante seccano per colpa mia: se è così, dopo le affermazioni del consigliere Valenza, mi aspetto che il Comune mi chieda i danni nelle sedi competenti».
Renato Romagnoli