Cerca
Close this search box.
raccolta firme contro i parcheggi blu di piazza del Palio
Attualità
La protesta

Piazza del Palio a pagamento? No grazie: La minoranza apre la raccolta firme contro gli stalli blu

Uniti si può, Ambiente Asti e Movimento 5 Stelle attaccano il sindaco «che mette le mani nelle tasche dei cittadini, specie quelli meno ricchi»

Ad Asti contro la decisione di trasformare tutti i parcheggi di piazza del Palio in stalli blu si è ufficialmente aperto un nuovo fronte di scontro tra la minoranza consiliare e l’amministrazione Rasero. Il sindaco aveva invitato i gruppi di minoranza a “suggerirgli” dove andare a prendere i 700.000 euro necessari per mettere in sicurezza il bilancio di previsione 2023 pareggiando le entrate con le uscite. Solo così si potrebbe evitare la trasformazione in blu dei 2.200 parcheggi della piazza.

Un’apertura al confronto alla quale il gruppo Uniti si può, Ambiente Asti e il Movimento 5 Stelle hanno risposto avviando una raccolta firme tra la popolazione, soprattutto tra quei pendolari che sono obbligati a lasciare l’auto in piazza del Palio per poi prendere il treno alla vicina stazione. Pendolari non ricchi, che già devono sborsare parecchi soldi per viaggiare e che devono affrontare i rincari che stanno colpendo le famiglie.

«No al blu che rende ancor più verdi le tasche dei cittadini. No a ulteriori parcheggi a pagamento in piazza del Palio». Questo lo slogan che compare sui volantini che i consiglieri comunali Vittoria Briccarello, Mauro Bosia, Massimo Cerruti, Mario Malandrone hanno iniziato a distribuire davanti alla stazione, mercoledì pomeriggio, invitando i pendolari a firmare la petizione contro l’estensione dei parcheggi a pagamento.

La petizione può essere firmata ai banchetti che i promotori posizioneranno tra i banchi del mercato, davanti alla stazione, ma anche alla Casa del Popolo di via Brofferio, al Circolo Nosenzo di via Corridoni oppure direttamente su internet collegandosi al sito Change.org.

«L’amministrazione ha deciso di fare cassa mettendo una tassa sui pendolari, lavoratori, anziani, persone che dalle zone periferiche di Asti o dal resto della provincia devono recarsi in centro per necessità – lamentano i promotori dell’iniziativa – I parcheggi “bianchi” della zona sono già congestionati. Non vi è un piano di nuovi parcheggi fuori dal centro e il provvedimento non rispetta le proporzioni fra numero di stalli liberi e a pagamento previsti per legge».

Vittoria Briccarello e Mauro Bosia (Uniti si può) chiedono che con circa 2 milioni di euro, parte dei soldi messi a disposizione dell’Asp dalla premialità Arera, «si intervenga sul trasporto pubblico implementando il numero delle corse dai paesi ad Asti».

«Poi non sarebbe male un po’ di chiarezza da parte del sindaco – osserva Mario Malandrone (Ambiente Asti) – perché da un lato dichiara che non si fa dettare l’agenda dalla minoranza, dall’altro ci chiede di dettargli l’agenda del Bilancio per trovare i 700.000 euro che mancano. Si decida una buona volta». «Attualmente all’amministrazione non ci siamo noi – aggiunge Briccarello – Il sindaco dovrebbe invece chiedere al governo regionale e al nazionale una soluzione per evitare questa ulteriore spesa sulle spalle dei cittadini».

«Non cediamo al ricatto del sindaco “parcheggi blu o aumento delle tariffe”, – incalza Massimo Cerruti (Movimento 5 Stelle) non cediamo alla lotta tra poveri che si vuole colpevolmente instaurare: se esiste un presunto buco di bilancio dovuto alla difficile congiuntura energetica mondiale allora l’amministrazione risolva il problema con il governo dello stesso colore politico, si faccia promotore con i parlamentari eletti di una richiesta di sostegno che sarà sicuramente necessaria e lasci stare i cittadini in pace, non riversi il problema sugli astigiani che già faticano a sopportare i disastrosi rincari delle bollette di gas e luce. Questa è una scelta politica, non economica, che va a colpire i lavoratori e i pendolari, persone già in difficoltà. Comunque questo provvedimento non era nel programma di governo del sindaco Rasero, quindi siamo in presenza di una violazione delle promesse elettorali».

«Certo che siamo contrari all’aumento delle tariffe degli altri servizi a domanda individuale, – aggiunge Malandrone – però ci sembra che questa manovra vada comunque a prendere i soldi nelle tasche dei cittadini: non pagheremo gli asili, ma i parcheggi, non pagheremo l’aumento delle palestre, ma gli stalli blu in piazza del Palio. La popolazione l’ha presa male e comunque in questi cinque anni l’amministrazione non ha fatto delle scelte che portassero a risparmiare soldi mentre Asp fa degli utili».

Ma cosa ne pensano i pendolari che usufruiscono di piazza del Palio per lasciare l’auto ogni mattina? Per Martina, studentessa astigiana che frequenta l’università di Torino, la decisione del sindaco «creerebbe un grossissimo disagio economico dal momento che lascio l’auto in piazza del Palio per prendere il treno. Pagare il parcheggio sarebbe un ulteriore costo che graverebbe sui miei genitori».

«Se il servizio dei bus fosse davvero fruibile con passaggi ogni 20 minuti anziché ogni 45 sarei il primo a usare l’autobus per venire in stazione, ma così non è – commenta Marco che lavora a Torino, ma abita nel quartiere Don Bosco – Forse prima di far pagare i parcheggi di piazza del Palio dovrebbero offrirci un’alternativa con i bus, a prezzi davvero calmierati».

Per Antonella, che lavora ad Alessandria, non sarebbe un problema pagare qualcosa per usufruire di piazza del Palio «a condizione che ci fosse un controllo costante e che fosse molto più sicura di com’è oggi, più illuminata, soprattutto la sera quando mi guardo sempre le spalle per raggiungere la macchina».

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Scopri inoltre:

Edizione digitale