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Piovà Massaia: iniziati i lavori per la realizzazione di un poliambulatorio medico

Comprenderà medicina, riabilitazione e diagnostica e avrà sede nei locali del ristorante, definitivamente chiuso alcuni anni fa

In frazione Gallareto sono iniziati i lavori per la realizzazione di un poliambulatorio medico, che comprenderà medicina, riabilitazione e diagnostica, che avrà sede nei locali del ristorante, definitivamente chiuso alcuni anni fa. 

Nel territorio, lontano dai grandi centri, c’è una carenza di servizi sanitari e soprattutto per gli anziani è sempre più difficile poter effettuare una semplice visita. Da sempre Ivana Fasoglio nella sua farmacia San Francesco ha cercato di garantire la presenza di medici specialistici, ma con questa nuova iniziativa fortemente voluta dal figlio Umberto (anch’egli farmacista ed ex sindaco di Cocconato), si vuole offrire un servizio più strutturato e ampio.

«Dopo il Covid – commenta Umberto Fasoglio – c’è il ritorno dalla città e richiede che le amministrazioni comunali e tutti coloro che ne hanno la possibilità abbiano la responsabilità di investire sul territorio. Ciò che personalmente mi ha mosso a fare questo passo è proprio il mio territorio che mi ha dato tanto: la mia famiglia, il lavoro, gli amici di una vita, la possibilità di crescita permettendomi fra le altre cose di diventare sindaco a 26 anni. Proprio per questo ho il desiderio di ricambiare, di sdebitarmi e offrire qualcosa alla popolazione, implementando anche tutto ciò che mi ha insegnato mia mamma, continuando quindi ad essere un punto di riferimento del territorio. Stiamo cercando di creare una squadra di giovani competenti ed entusiasti, affiancati da persone con esperienza, chiedendo ai professionisti di accettare la sfida che ci siamo posti anche noi e cioè di dare sempre più importanza all’aspetto della soddisfazione personale, di attaccamento al territorio, di dialogo con i pazienti. Il nostro sogno nel cassetto è quello di intraprendere un’avventura legata alla riabilitazione post ictus,  post trauma o malate degenerative: questo perché pensiamo che non ci sia cosa più bella che riuscire a dare un sogno ad una persona che per una sfortuna della vita ne ha persi tanti».

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