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Intervento decisivo

Piovà Massaia: la salvaguardia dell’alneto si allarga ai boschi circostanti

Area naturalistica di 12 mila metri quadri, salvata grazie all’impegno dell’associazione Terra, Boschi, Gente, Memorie e del sindaco Murgia
E’ stato ufficialmente inaugurato l’alneto impaludato di ontano nero di Lago Freddo, in regione Santonco, un’area naturalistica estesa su 12 mila metri quadri, salvata grazie all’impegno dell’associazione Terra, Boschi, Gente, Memorie e il convinto sostegno del sindaco Antonello Murgia. L’associazione guidata da Franco Correggia nel 2019 aveva lanciano un appello, sottoscritto da 75 scienziati, accademici ed esperti naturalisti, per salvare quella formazione forestale di grande valenza ambientale. Attraverso una pubblica sottoscrizione era stato possibile acquistare 7 delle 8 particelle che la comprendono, la cui proprietà è stata assegnata formalmente a Legambiente e Pro Natura; i proprietari del lembo occidentale che non hanno dato al momento la disponibilità all’alienazione, hanno formalmente assicurato il rispetto del terreno boscato.

«La sua gestione – spiega Franco Correggia – con la collaborazione operativa della nostra associazione e l’appoggio dell’amministrazione comunale di Piovà, sarà improntata a criteri di esclusiva conservazione integrale. Insomma, dopo anni di tribolazioni e di impegno, il bosco igrofilo di Lago Freddo è finalmente fuori pericolo».

L’area naturalistica è di eccezionale pregio e straordinaria importanza ambientale miracolosamente sopravvissuta nel paesaggio collinare astigiano. «Si tratta – sottolinea Correggia – di un alneto impaludato di ontano nero, una formazione forestale igrofila che rappresenta, in termini di varietà biologica e valenze ecologiche, uno dei siti più interessanti della provincia di Asti. Un ambiente antico, primario, ricco di biodiversità vegetale, fungina e animale (che include un vasto contingente di specie rare), indicato come habitat di interesse prioritario nelle direttive europee». Sono oltre 400 le specie vegetali fra alberi (ontani, salici bianchi, viburni), piante acquatiche, arbusti e fiori, individuate nell’area.

«L’acquisizione dell’alneto di Santonco – sottolinea Correggia – si innesta su un piccolo sistema integrato di microaree protette che abbiamo realizzato nell’arco di 25 anni (senza un euro di contributi pubblici) nelle campagne dell’Alto Astigiano e che a tutt’oggi consiste di un mosaico di 15 siti soggetti a protezione integrale (formazioni forestali paranaturali, ambienti umidi lentici e lotici di fondovalle e lembi di prateria xerica a elevata naturalità) e che si estende su una superficie complessiva di circa 40 ettari».

In occasione della presentazione dell’alneto, a cui è intervenuto un numerose pubblico, Correggia ha lanciato un’altra campagna di crowfunding finalizzata ad acquisire alcuni lembi boschivi paranatuali, prossimi all’alneto; i contributi possono essere versati alla fondazione nazionale Pro Natura (Iban IT44E0306909606100000115588) oppure al circolo Valtriversa di Legambiente (IT19K0760110300000002661710) e sono detraibili dalle dichiarazioni dei redditi.

Nella foto: partecipazione numerosa all’inaugurazione dell’area naturalistica.

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