Tra gli interventi previsti nel piano di sviluppo territoriale del Monferrato Nord, proposto da Monferrato Excellence e avente come capofila istituzionale la Provincia di Asti, uno dei più rilevanti è il recupero del mulino (foto) in frazione Gallareto, dismesso da molti anni, per realizzarvi un centro di servizi multifunzionale. La collocazione baricentrica rispetto all’intera area permetterebbe di localizzare in posizione ottimale un insieme di servizi.
La ristrutturazione del fabbricato industriale consentirebbe di disporre di una superficie di 1250 mq, distribuita su sette piani, oltre al seminterrato e altri spazi ricavabili dal recupero di due silos annessi all’edificio. Le funzioni a cui potrebbe essere destinato sono svariate: servizi per la sanità (medicina preventiva, disabilità), spazio espositivo permanente per il settore turistico, centro di formazione, casa delle sementi, esposizione permanente di arte contemporanea europea, promozione di prodotti agroalimentari di eccellenza del territorio, sede del distretto biologico.
I costi stimati per l’intervento sono di 5 milioni e 849 mila euro. I progettisti peraltro non hanno tenuto minimamente conto che gli immobili sono attualmente di proprietà privata e che per potervi intervenire attraverso finanziamenti pubblici andrebbero acquistati. Il piano prevede anche una sistemazione dell’incrocio del Gallareto, senza dare indicazioni sul tipo di intervento immaginato: nel documento di osservazioni e proposte al progetto estese da Pro Natura, Terra Boschi Gente e Memore, Legambiente e sottoscritto da 34 associazioni attive nel territorio, viene rilevato che non sono affatto chiari i motivi per cui tale incrocio debba essere modificato, considerati i flussi veicolari estremamente contenuti.
Forti perplessità sul piano proposto dal gruppo tecnico guidato dall’arch. Secondino Barrera erano state da subito avanzate dal sindaco Antonello Murgia e dal vicesindaco Marinella Ferrero, in quanto il progetto non è stato concertato con l’amministrazione comunale che lo ha letto quando era ormai definito e pubblicizzato, senza tenere conto delle necessità reali dei cittadini e delle amministrazioni. «Tra i nostri obiettivi irrinunciabili – sottolinea il sindaco – figurano la salvaguardia del territorio e la tutela del patrimonio boschivo e siamo contrari all’insediamento di impianti di biomassa, che avrebbero come conseguenza inevitabile il deturpamento dell’ambiente per procurare la materia prima, così come siamo contrari alla realizzazione di gallerie e strade per l’esclusivo passaggio di camion e autotreni».