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Via agli ultimi lavori alla piscina copertaE arriva l'ok dalla Federazione Nuoto
Attualità

Piscina comunale: «Chi ha sbagliato verrà chiamato a risarcire i danni?»

La consigliera di opposizione Angela Quaglia interpella sulle criticità della piscina coperta che resterà chiusa ancora a lungo

Piscina di Asti: l’impianto resta chiuso in attesa degli ennesimi lavori nel sotto vasca, ma Quaglia chiede se chi ha sbagliato sarà chiamato a risarcire i danni

Nel rileggere a distanza di appena 5 anni dall’inaugurazione della “nuova” piscina di via Gerbi le dichiarazioni di amministratori, tecnici, ingegneri, etc. che si occuparono della ristrutturazione pagata con i soldi del Pisu 1 (600.000 euro) nessuno avrebbe potuto immaginare che quell’intervento avrebbe creato, da lì a poco, problemi vari sull’impermeabilizzazione del fondo vasca tali da dover richiedere ulteriori perizie, lavori di “contenimento del danno”, nuovi cantieri, chiusure forzate dell’impianto e altre problematiche che ancora oggi sembrano non aver fine. La piscina comunale coperta, gestita dal Centro Sportivo Roero (la cui concessione scadrà fra meno di un mese), resterà chiusa fino a quando non saranno realizzati i lavori di messa in sicurezza e sistemazione nella zona del fondo vasca, ma ora è la consigliera comunale Angela Quaglia (CambiAMO Asti) a fare i conti in tasca all’amministrazione ripercorrendo tutte le vicissitudini dell’impianto dalla ristrutturazione del 2015 ad oggi.

Tre pagine di interrogazione al sindaco che contengono le date più significative e le criticità riscontrate dai tecnici chiamati per tentare di risolvere il problema una volta per tutte.

Lavori, perizie e criticità

Così Quaglia ricorda che il i lavori di rifacimento dell’impianto coperto furono realizzati nel 2014 e il 14 gennaio 2015 fu emesso il certificato di ultimazione dei lavori seguito, il 29 gennaio 2015, da un certificato di idoneità statica. Però, il 22 gennaio 2015, ricorda Quaglia citando relazioni tecniche, “è stata riscontrata la presenza di una fessurazione di ampiezza variabile, che interessa il punto di contatto… [omissis] … dalla tubazione proveniente dal preesistente scarico di fondo si nota una fuoriuscita di acqua continua per tutta la giornata di circa 100 litri al minuto”.

La consigliera Angela Quaglia

Furono effettuati dei controlli (31 gennaio 2015) e nel verbale si evidenziarono “problemi sull’impermeabilizzazione del fondo vasca” e si “accertava la necessità di riprendere le operazioni e provvedere alla soluzione definitiva delle problematiche, in modo da dare l’opera collaudabile nel periodo successivo alla chiusura al pubblico (giugno 2015)”.

Gli ulteriori lavori furono eseguiti nell’estate del 2015 e il 7 settembre venne emesso il certificato di regolare esecuzione.

La consigliera salta quindi all’11 settembre 2018 quando il concessionario informò l’amministrazione “della presenza di una lunga fessurazione sul fondo vasca a quota 2,80 metri” e al 13 settembre quando comunicò “la presenza di un’altra perdita e del sollevamento del fondo vasca in un altro punto”. Ancora una volta si decise di intervenire con nuovi lavori una volta svuotata la vasca nel periodo estivo.

L’ultima analisi tecnica

Si arrivò così al 28 giugno 2019 quando il Comune affidò ad un ingegnere di Treviso, Marco Pascoli, la stima dei costi per la riparazione della piscina coperta (incarico pagato circa 20.000 euro). Durante l’ennesimo sopralluogo tecnico, stando alla ricostruzione effettuata dalla consigliera, emersero “ulteriori criticità costituite dal distacco di porzioni in laterizio dell’intradosso della soletta costituente il piano sottovasca. Ciò in quanto l’intervento anti-sfondellamento – si legge nella relazione – realizzato nel recente passato (2014) alla struttura sopracitata non ha garantito sufficienti margini di sicurezza nel lungo termine e risultava quindi necessario eseguire urgenti interventi di messa in sicurezza tramite un intervento di manutenzione degli elementi strutturali più consistente e duraturo”.

Nella relazione dell’ing. Pascoli venne scritto che “le cause delle problematiche vanno ricercate nelle modalità costruttive della soletta in fondo multistrato e nella relativi impermeabilizzazione” e da qui nacquero ulteriori dubbi sui lavori effettuati sebbene la piscina superò comunque i collaudi.

Le domande della consigliera

Ma mentre si attende di capire come saranno effettuati i futuri lavori per sistemare la piscina coperta, la consigliera Quaglia pone domande molto precise al sindaco Rasero: «Per quale motivo, – chiede – l’attuale amministrazione, su problematiche accertate strutturali relative all’impianto natatorio, iniziate nel 2015, considerando la propria competenza sulla manutenzione straordinaria, non si è mai interessata, risolvendo per tempo le eventuali problematiche che emergono dalla relazione del dirigente di settore e che si sono manifestate più volte nel tempo? Perché l’amministrazione con il manifestarsi nuovamente della (apparentemente) stessa problematica (secondo quanto emerge dalle diverse relazioni), nel settembre 2018, a seguito di comunicazione del gestore, non è intervenuta nell’estate del 2019, periodo di interruzione dell’attività inerente l’utilizzo della vasca coperta, risolvendo definitivamente la problematica, in modo da aprire l’impianto rispettando la stagionalità delle varie attività? Per quale motivo, l’amministrazione a seguito della perizia dell’ing. Pascoli, non ha provveduto a tutelare il proprio patrimonio, inteso sia come bene di proprietà, ovvero la piscina, sia come tutela dell’investimento effettuato, che avrebbe dovuto portare dei benefici alla collettività (e non danni), quindi non ha intentato delle azioni di rivalsa nei confronti della precedente amministrazione, (qualora necessarie) e sicuramente nei confronti delle ditte di progettazione e costruzione del progetto di ristrutturazione, finanziato con fondi europei?»

E ancora: «Perché una volta verificato il risultato dell’intervento di ristrutturazione, attraverso perizie che hanno riscontrato un danno a carico dell’amministrazione, non è stata azionata una rivalsa su chi l’ha commesso? Si ritiene necessario che si debba esporre alla Corte dei Conti? Per quale motivo, considerando il periodo del lockdown, escludendo il mese di marzo e magari metà aprile 2020, l’amministrazione, non ha provveduto, con il tempo necessario e sufficiente che avrebbe avuto a disposizione, ad incaricare le ditte delle necessarie verifiche, onde poter procedere ai necessari e relativi interventi (nell’estate del 2020) che come si evince dal sopralluogo del 2 luglio 2019 erano interventi “urgenti di messa in sicurezza”?» Quaglia domanda inoltre se l’amministrazione abbia «provveduto a trovare un gestore, data l’imminente scadenza della concessione» e se sia vero «che l’apertura dell’impianto è da prevedere dopo le festività natalizie incorrendo con ogni probabilità nell’interruzione di un servizio pubblico».

Maurizio Rasero, che annuncia una risposta nel merito più articolata nei prossimi giorni, replica: «Vero: è un problema che esiste, causato dalla precedente amministrazione. Lo abbiamo ereditato e lo stiamo gestendo al meglio per recare il minor disagio possibile ai fruitori».

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