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Bilancio: intervista all'assessore Renato Berzano
Attualità
La querelle

Piste ciclabili, l’assessore Berzano replica ad Asti Cambia: «Io non accetto i diktat»

Rimanda al mittente le accuse mosse dalla rete Asti Cambia sul fatto di non aver tenuto conto delle sue proposte per estendere, a costi irrisori, le ciclopedonali cittadine

«Io non accetto che mi diano dei diktat e loro hanno frainteso quale sia il loro compito nel Tavolo della Mobilità sostenibile che non può, in nessun caso e per nessun motivo, sostituirsi al Consiglio comunale o alle commissioni consiliari». È raro sentire l’assessore al bilancio Renato Berzano (in questo caso anche all’ambiente) alzare la voce, ma la dura presa di posizione della Rete Asti Cambia sull’atteggiamento tenuto dall’amministrazione comunale rispetto alla progettazione delle future piste ciclabili di Asti è diventato un caso diplomatico. Le molte proposte della Rete non sono state inserite nello studio di fattibilità di Samep Mondo Engineering di Torino, che ha anche predisposto il Piano del Traffico. Da qui lo scoppio della querelle.

«È inconcepibile anche solo pensare che l’amministrazione debba essere subordinata a ciò che decidono i signori della Rete Asti Cambia: noi non siamo tenuti a informarli, preventivamente, su ogni decisione che viene presa: – replica Berzano – li ho invitati al Tavolo, li ho coinvolti pronto ad ascoltare le loro idee sul tema, ma l’assessore sono io e non devo rispondere a loro su quello che decido di fare».

Insomma, una querelle che parte dal ruolo che l’amministrazione comunale ha rispetto alla Rete di Asti Cambia, in particolare quello di tirare le fila di un progetto volto a estendere le piste ciclabili nella città. Ma non mancano questioni anche tecniche. «Il parcheggio delle biciclette da 300 posti alla stazione ferroviaria è una richiesta specifica che ci viene fatta dalla Regione per accedere ai finanziamenti, che ricordo essere indirizzati ad aumentare l’intermobilità tra i capoluoghi di provincia. Ci siamo confrontati con la Regione circa l’opportunità di estendere le piste ciclabili lungo due strade provinciali, su corso Alessandria e dopo corso Torino, ma abbiamo deciso di fermarci alle rotatorie con via Maggiora e con l’OBI perché oltre non sarebbero state adeguatamente sfruttate. L’intenzione che abbiamo è di rendere più ciclabili gli spostamenti casa-lavoro e lavoro-casa. Asti avrà molte più piste ciclabili di prima e in quanto alle convinzioni di Asti Cambia che si possano creare 15 km di tracciati con appena 13.300 euro, come sostenuto nella loro proposta, mi chiedo se si rendano conto di quello che dicono. Se fosse così poco costoso realizzare queste ciclabili – affonda Berzano – perché quando amministravano la città alcuni soggetti che fanno parte, o sono vicini ad Asti Cambia, non è stato realizzato nulla?»

L’assessore Berzano non ha più intenzione di convocare il Tavolo della Mobilità sostenibile dal momento che i rapporti con la Rete sembrano essersi rotti in maniera irreversibile e aggiunge: «Sono convinto che su certi temi si debba fare qualcosa coinvolgendo le persone, ma loro non possono pretendere di diventare anche i nostri padroni».

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