Anche ad Asti il sindacato Nursind contro la recente delibera regionale che aumenta gli stipendi dei manager in Sanità. Raccolta firme per chiedere il ritiro della delibera di Giunta
Ottomila euro. A tanto ammonta l’aumento di stipendio che percepirà il direttore generale dell’Asl di Asti Ida Grossi, la cui busta paga passerà presto da 120.000 a 128.000 euro lordi all’anno. Ma non sarà la sola. Aumenteranno infatti le retribuzioni di tutti i direttori generali delle aziende sanitarie piemontesi, con incrementi dagli 8 ai 26mila euro lordi l’anno.
Lo stabilisce una delibera approvata dalla Giunta regionale nei giorni scorsi, su proposta dell’assessore alla Sanità Antonio Saitta. Delibera che proponeva «la differenziazione e l’adeguamento del compenso dei direttori generali delle aziende sanitarie del Piemonte, suddivisi in fasce a seconda del volume delle entrate di parte corrente dell’azienda ospedaliera, del numero di assistiti e di posti letto e del numero di dipendenti». In questo modo le retribuzioni dei dirigenti della sanità piemontese oscilleranno tra i 128mila e i 150mila euro lordi annui.
Una scelta che, a livello piemontese, ha attirato diverse critiche, a livello sindacale e politico. E su cui ora interviene il Nursind, sindacato delle professioni infermieristiche e che ha deciso di indire una petizione per chiederne il ritiro, in modo da utilizzare le risorse per il miglioramento del servizio sanitario regionale attraverso nuove assunzioni. Petizione che potrà essere firmata online o all’interno di tutte le aziende sanitarie, grazie alla presenza dei delegati Nursind.
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Elisa Ferrando