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Dopo le proteste

Portacomaro, la cooperativa rinuncia a realizzare il centro di accoglienza per minorenni migranti

La notizia annunciata dal Prefetto dopo aver ricevuto il sindaco del paese che gli ha prospettato la crescente ostilità della cittadinanza verso questa ipotesi
Il secondo centro di accoglienza straordinaria per minori migranti non si farà a Portacomaro. È quanto ha comunicato oggi il sindaco del paese, Alessandro Balliano, (nella foto) dopo aver incontrato il prefetto di Asti Claudio Ventrice.
“Il prefetto ci ha fatto raccontare cos’è Portacomaro e spiegare le nostre esigenze – racconta il primo cittadino in un video sulla pagina Facebook del Comune – dopo essersi preso una pausa di riflessione, il prefetto mi ha contattato poco fa per dirmi che aveva compreso le nostre esigenze e ne aveva parlato con la cooperativa La Fenice che ha in affido questo tipo di appalto in provincia di Asti. Il prefetto mi ha comunicato che la cooperativa rinuncia a quel tipo di struttura nel concentrico di Portacomaro”.
Una notizia che parrebbe così mettere fine alla possibilità di usare l’Antico Ricetto, già locanda e albergo, individuando in un primo momento come luogo per accogliere 25 giovani migranti minorenni non accompagnati, sulla scia di quanto positivamente sta succedendo a Castagnole Monferrato.
La scorsa settimana la notizia della possibile apertura del CAS aveva suscitato un’ondata di commenti negativi da parte degli abitanti di Portacomaro che proprio non voleva quei giovani in paese.
A tal proposito il sindaco, nel suo messaggio, ha riportato un commento del prefetto: “Sua eccellenza mi ha, altresì, detto che il tema dell’immigrazione è un argomento importantissimo e non dobbiamo nasconderci il fatto che le nostre comunità dovranno, prima o poi, accettare che i migranti vengano nei nostri territori, accogliendoli e includendoli il più possibile dentro le nostre comunità. Un tema, questo, italiano ed europeo che va ben oltre alle nostre esigenze comunali”.

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