Balene, delfini, conchiglie e molti altri preziosi reperti fossili si rincorrono sotto le volte in mattone della grande sala sotterranea che ospita anche l’acquario preistorico
Si aprono le porte del nuovo Museo Paleontologico di Asti: i primi a incontrare i grandi cetacei fossili, nel suggestivo allestimento della sala ipogea del Michelerio, saranno domattina i bambini della scuola primaria di Antignano.
Poi nel fine settimana il centro espositivo sarà aperto a tutti secondo il normale orario: dal lunedì al giovedì 10-16 ; sabato, domenica e festivi 10-13/15-18 (venerdì chiuso).
Balene, delfini, conchiglie e molti altri preziosi reperti fossili si rincorrono sotto le volte in mattone della grande sala sotterranea che ospita anche l’acquario preistorico. Manca solo l’antico mare, ma con un po’ di fantasia lo si può immaginare, aiutati dalle tele che ritraggono balene ormai entrate in sintonia con gli astigiani, come la Viglianottera e Tersilla. Molti anche i forestieri che si sono appassionati a loro, così come ai delfini di Belangero e Settime e alle balene di Chiusano e Portacomaro. Un patrimonio inestimabile, per storia e valore, che caratterizza il territorio astigiano e lo fa conoscere secondo una particolare chiave di lettura.
“Ringrazio tutto il personale dell’Ente – dice Gianfranco Miroglio, presidente del Parco paleontologico astigiano – per l’accurato lavoro svolto in questo mese e mezzo, da quando abbiamo chiuso il museo. Per la delicatezza dei reperti, che testimoniano una storia di oltre tre milioni di anni, il trasferimento da un piano all’altro e il successivo allestimento hanno richiesto molta attenzione e professionalità. Se abbiamo rispettato i tempi, nonostante la grande mole di cose da fare, lo si deve anche alla passione per il lavoro che svolgiamo e a un certo affetto che ormai ci lega a queste straordinarie presenze che abbiamo l’onore di conoscere e frequentare”.
Accanto ai dipendenti dell’Ente, guardiaparco compresi, hanno lavorato al nuovo museo anche i giovani del servizio civile, Mariangela Pastore e Federico Imbriano, e le stagiste del corso di guida naturalistica Carlotta Fassone e Debora Balzola.
I lavori al museo hanno riguardato, oltre al trasferimento dei reperti, anche interventi urgenti di adeguamento alle normative di sicurezza.
E intanto si pensa all’inaugurazione. Il taglio del nastro avverrà a marzo con il corollario di alcuni singolari eventi a cui si sta lavorando. Ma già le nuove ambientazioni che da domani si potranno osservare bastano da sole per una visita al museo piena di emozioni.
Per altre informazioni (costo del biglietto, accessi per gruppi, ecc.): 0141.592091.