Sul ricorso di Anci Piemonte e 41 Comuni del Sud Piemonte contro il recapito postale a giorni alterni, il Tar del Lazio deciderà se annullare o meno il provvedimento dell'Autorità per le
Sul ricorso di Anci Piemonte e 41 Comuni del Sud Piemonte contro il recapito postale a giorni alterni, il Tar del Lazio deciderà se annullare o meno il provvedimento dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) senza pronunciarsi sulla richiesta di sospendere in via cautelare la delibera. Si andrà dunque direttamente al giudizio di merito.
Questo l'esito della Camera di Consiglio riunita nei giorni scorsi per trattare la domanda di sospensione. A rappresentare l'Anci Piemonte, nella persona del presidente Andrea Ballarè, e i 41 sindaci c'erano i legali Paolo Scaparone e Jacopo Gendre, impegnati a sostenere i numerosi elementi di illegittimità che gravano sul provvedimento, introdotto dal 1° ottobre per 90 Comuni del Basso Piemonte: solo la prima tranche di una schiera di centri, soprattutto piccoli e medi, che entro febbraio 2017 saliranno in tutt'Italia a 4.721 se la delibera non sarà annullata. «Il Presidente del Collegio – spiega Andrea Ballarè – ha immediatamente proposto di rinviare ogni decisione all'udienza del prossimo 24 febbraio, rilevando che la complessità della causa e la particolarità degli interessi coinvolti richiedono un meditato esame della questione. L'eccezionalità del trattamento ricevuto induce a ritenere che il Collegio sia pienamente consapevole dell'importanza del ricorso e quindi voglia affrontarlo nei tempi più rapidi possibili».
L'atto di opposizione riguarda l'Agcom, ma investe anche Poste Italiane e Ministero dello sviluppo economico.
Secondo Gianluca Forno, vice presidente e coordinatore regionale dei piccoli Comuni e Unioni di Anci Piemonte, «l'attenzione ricevuta conferma la validità della questione sollevata, in particolare per i centri di minore dimensione che già si trovano a dover affrontare e superare la sfida del rilancio delle nostre aree più periferiche, un patrimonio dell'intero Paese da salvaguardare e arricchire, non certo impoverire in termini di servizi al cittadino». Oltre all'Anci Piemonte, che per sostenere i Comuni si accollerà il 50% delle spese legali, hanno fatto ricorso contro il recapito postale a giorni alterni anche venti centri alessandrini, nove cuneesi e dodici astigiani: Calliano, Casorzo, Castagnole Monferrato, Cerro Tanaro, Grana, Moncalvo, Montemagno, Piovà Massaia, Robella, Rocchetta Tanaro, Scurzolengo, Tonco.