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Attualità

La protesta dei precari
per il nuovo concorso scuola

Oggi (venerdì), alle 16 sotto la Prefettura in piazza Alfieri, si terrà un presidio dei docenti precari promosso dai sindacati di categoria Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola e Snals Confsal. Oggetto

Oggi (venerdì), alle 16 sotto la Prefettura in piazza Alfieri, si terrà un presidio dei docenti precari promosso dai sindacati di categoria Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola e Snals Confsal. Oggetto della protesta, il modo in cui il Ministero ha bandito il nuovo concorso per docenti 2016. Concorso previsto dalla Riforma Buona scuola, che ne prevede uno ogni due anni, aperto a tutti gli ordini di scuola che, a livello nazionale, prevede 52.828 posti comuni, 5.766 posti di sostegno, 5.118 posti di organico potenziato. Il bando dovrebbe essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 19 febbraio. Se ciò avverrà, le prime prove si terranno ad aprile.

«La nostra protesta – scrivono i sindacalisti – nasce dalla totale assenza di confronto sull’annunciato bando di concorso, che non può essere affrontato ignorando la realtà di un precariato al quale la legge 107 (ovvero la Riforma della Buona scuola, ndr) non ha dato risposte. Il concorso resta, in linea di principio, lo strumento da utilizzare per l’accesso al lavoro pubblico, ma quello annunciato rischia di rivelarsi inopportuno per i modi e i tempi con cui viene gestito, in un contesto di criticità non risolte, impegni disattesi, diritti negati. Un concorso cui, peraltro, non viene adeguatamente riconosciuto il valore del servizio svolto».

Varie, infatti, le criticità sottolineate dai sindacalisti. «Innanzitutto – precisa Monica Boero, segretario generale provinciale Flc Cgil – il punteggio molto basso assegnato al servizio svolto, che non premia i docenti precari, nonostante una sentenza della Corte europea del novembre 2014 abbia ribadito il diritto alla stabilizzazione dei lavoratori assunti a tempo determinato per più di tre anni. E ancora, il livello troppo elevato di conoscenza della lingua straniera richiesto a tutti i docenti, anche a quelli che non insegneranno lingua straniera, e il fatto che i docenti che stanno svolgendo ora il Pas (Percorso di abilitazione speciale) rischiano di non poter patecipare a questo concorso per ragioni legate alla tempistica. Di conseguenza abbiamo proposto che si possano iscrivere con riserva, ma ad oggi non sappiamo ancora nulla».

Critico anche Mario Malandrone, docente del Cpia (il centro di istruzione per adulti) e Rsu Cgil. «Ritengo – afferma – che prima di tutto non si debbano dimenticare coloro che insegnano ma sono ancora in attesa che partano i nuovi percorsi di abilitazione, fattore che li esclude da ogni possibilità di assunzione. Poi penso che per coloro che sono già abilitati non sia necessario sostenere un concorso, dato che hanno già seguito appositi percorsi di formazione per ottenere l’abilitazione, conclusi con l’esame finale, e che sottoporli ad una ulteriore selezione sia eccessivo. Infine, se concorso deve essere, allora si deve assegnare un punteggio adeguato a chi ha svolto il servizio per anni e si deve concedere il tempo necessario per studiare. Invece ora sono previsti il bando, che deve ancora uscire, molto ravvicinato alle prove».

Elisa Ferrando

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