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Attualità

Prefettura da sopprimere? I dipendenti:
«Meno sicurezza e servizi a rischio»

E’ partita la mobilitazione contro la soppressione della Prefettura. Il via alla protesta è stato deciso martedì mattina, in occasione dell’assemblea dei lavoratori che si è tenuta nella sede

E’ partita la mobilitazione contro la soppressione della Prefettura. Il via alla protesta è stato deciso martedì mattina, in occasione dell’assemblea dei lavoratori che si è tenuta nella sede di piazza Alfieri dopo che, nei giorni scorsi, il Ministero dell’Interno aveva ufficializzato il taglio di 23 Prefetture in tutta Italia, che scenderanno da 108 a 23, in base al decreto che rientra nella Riforma Madia. Restringendo il campo ai confini piemontesi, ciò vorrà dire che entro il 31 dicembre 2016 la Prefettura di Asti sarà soppressa e accorpata con Alessandria, così come quella di Biella con Vercelli e quella del Verbano Cusio Ossola con Novara.

La protesta dei lavoratori
Una questione che preoccupa molto i 59 dipendenti dell’Ente, riuniti appunto in assemblea in quanto dal prossimo anno, se il provvedimento non verrà fermato, andranno a lavorare ad Alessandria. Dopo l’intervento del vice Prefetto vicario Paolo Ponta, che ha inquadrato la situazione, i dipendenti si sono confrontati sul da farsi, alla presenza dei rappresentanti dei sindacati Cgil, Cisl, Uil e Slp. «Abbiamo discusso – spiegano le dipendenti Federica Zoin e Lina Vigliotti (che è anche coordinatore provinciale UilPa) – come lo Stato stia pericolosamente arretrando sul territorio, dato che la Prefettura ha proprio il compito di rappresentare il Governo nei confini provinciali, provocando al contempo un impoverimento dei servizi al cittadino. Non bisogna dimenticare, infatti, che la Prefettura, che coordina tutte le Forze dell’Ordine sul territorio, comprende uffici e sportelli utili e importanti, che afferiscono a diversi settori. Tanto per fare qualche esempio, parliamo dello Sportello unico per la cittadinanza e l’immigrazione, proprio in un momento che vede il nostro territorio coinvolto nell’accoglienza dei profughi; dell’ufficio depenalizzazione, che si occupa dei ricorsi sulle multe; dell’ufficio che si occupa di rilasciare le certificazioni antimafia per Enti e aziende, dell’ufficio circolazione traffico. O ancora del Not, il Nucleo operativo tossicodipendenze, che ha il compito di attivare un procedimento amministrativo nei casi di detenzione per uso personale di sostanze stupefacenti (cui si uniscono, a corollario, anche progetti di prevenzione nelle scuole). Senza contare tutto l’ambito relativo alla sicurezza e alla protezione civile».

Le iniziative
I lavoratori hanno quindi deciso alcune iniziative: hanno affisso locandine alle porte di tutti gli uffici che annunciano come l’attività degli sportelli sia “a scadenza”; si coordineranno per forme di protesta e presidi con i dipendenti delle altre due Prefetture piemontesi a rischio; coinvolgeranno amministratori e parlamentari locali per far pervenire la protesta a livello centrale.

I sindacati
Contrario alla soppressione della Prefettura anche Fabrizio Sala, segretario generale Cisl Fp Alessandria e Asti, presente all’assemblea. «La decisione del Governo – ha dichiarato – è una follia. Non possiamo permettere che il presidio dello Stato manchi in una situazione di emergenza sociale come quella che stiamo vivendo. Tanto più che questo provvedimento non porterà ad alcun risparmio, come ha dimostrato l’accorpamento dei piccoli Tribunali». «In un momento di massima emergenza in materia di gestione dell’immigrazione e della sicurezza pubblica – scrive in una nota stampa Paolo Bonomo (Cisl Fp), coordinatore nazionale dei ministeri – il Governo pensa di chiudere 23 Prefetture, alle quali seguirà la chiusura di altrettante Questure e Comandi provinciali dei Vigili del Fuoco. Un arretramento inaccettabile dello Stato dal territorio, che rischia di lasciare nel caos cittadini e lavoratori».

Elisa Ferrando

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