L'innovazione e l'internazionalizzazione delle imprese del territorio, portando insieme l'Astigiano nel mondo. E' uno dei pilastri programmatici e insieme lo slogan di Gabriele
L'innovazione e l'internazionalizzazione delle imprese del territorio, portando insieme l'Astigiano nel mondo. E' uno dei pilastri programmatici e insieme lo slogan di Gabriele Andreetta, 52 anni, candidato alle regionali nella Lista civica Moderati per Chiamparino. Consulente d'impresa, consigliere della Camera di Commercio di Asti e componente del Comitato regionale Abi (Associazione Bancaria Italiana), ha ricoperto in passato svariati incarichi e ruoli, tra cui quello di consigliere e assessore comunale di Nizza; vice presidente della CrAsti; direttore generale Ice (Istituto Commercio Estero ? Roma); e componente del Comitato di esperti Industria 2015, per la promozione del Made in Italy.
Perché ha deciso in passato di lasciare l'attività politica e ora di riavvicinarvisi?
La vita amministrativa richiede molto lavoro, stanca e comporta sacrifici. Nel 2011, erano inoltre intervenuti motivi professionali, che mi avevano allontanato. Ho cambiato idea principalmente per la difficile situazione attuale. Inoltre, mi ha convinto un amico, Giacomo Portas, con il progetto di Lista civica Moderati per Chiamparino.
Cosa contraddistingue il clima elettorale attuale?
Le persone e le famiglie non hanno voglia di sentir parlare di politica, perché quest'ultima si è allontanata dai cittadini e la crisi ha colpito duramente anche qui. Quasi tutti chiedono lavoro, un po' di tranquillità e sicurezza per il futuro.
Quale il valore aggiunto della Lista civica per cui corre e quello che può apportare lei?
E' fondamentale, perché appoggiare Chiamparino nella Lista dei Moderati significa sposare un progetto amministrativo per il Piemonte e mettere a disposizione le proprie forze e competenze. Personalmente, oggi conosco le metodologie e gli interlocutori a livello comunale, regionale, nazionale e so come si può e si deve operare.
Il tema del lavoro è in primo piano: come aiutare concretamente il commercio e l'industria locali?
Premetto che la Camera di Commercio di Asti è un'organizzazione efficiente e ben gestita, di grande importanza per il nostro territorio e la sua economia. Attrarre turisti e investimenti esteri favorisce il commercio. Promuovere a livello di sistema i nostri vini e prodotti agroalimentari di eccellenza significa contribuire attivamente alla crescita del territorio. Avere un sistema bancario solido ed efficiente aiuta lo sviluppo. Camera di Commercio, Regione ed Enti Nazionali preposti possono e devono, collaborando, avere un forte ruolo, per l'internazionalizzazione delle nostre imprese.
In che modo portare queste ultime sui mercati internazionali, promuovendo meglio il made in Asti e il made in Italy?
Occorre rendere più efficienti, con meno burocrazia, gli Enti che si occupano della crescita del Paese, essere uniti per concentrare gli sforzi su tutta la filiera e i processi. Per il nostro territorio si tratta di avere una comunicazione delle iniziative regionali, nazionali ed europee, a favore delle imprese. I fondi ci sono. Non so quanti siano a conoscenza di quelli per le start up, finanziati dal fondo di garanzia o del recente accordo della Regione e del sistema bancario per le aziende in precrisi. Bisogna investire nella formazione, preparare i giovani ai mercati mondiali e alle nuove professioni: qui dovrebbe intervenire l'Università con corsi adatti. Mi piacerebbe inoltre che venisse attivato un fondo di solidarietà proprio per i giovani che entrano nel mondo del lavoro relativo all'export, per 2 anni. L'appuntamento con l'Expo 2015 sarà poi fondamentale.
Di recente, si è sentito parlare dell'intenzione degli Emirati Arabi di investire in piccole e medie imprese italiane, per rilanciarle e inserirle nei propri mercati, senza acquisirle o snaturarle, ma dividendo gli utili a metà. Potrebbe essere una soluzione per alcune realtà locali?
La questione penso faccia riferimento all'accordo da un miliardo di Euro per due anni del Fsi (Fondo Strategico Italiano, ndr) con Qatar Holding, per investimenti tipici del Made in Italy. Persino dal Sudamerica sono interessati all'Italia. Non bisogna avere paura, ma lavorare sulle nostre competenze per sfruttare queste occasioni: fondi freschi da utilizzare. Ci sono realtà astigiane che possono essere target di acquisizioni, ad esempio nell'agroalimentare. Ritengo che la soluzione per il nostro territorio siano innovazione e internazionalizzazione.
Come si può migliorare il rapporto tra Banche, mondo del lavoro e dell'imprenditoria?
Il nostro territorio ha un'impresa del settore bancario di assoluta eccellenza, che è diventata un benchmark sul territorio nazionale. La banca è stata e sarà centrale per lo sviluppo locale. Più in generale, ritengo che le banche, anche grazie a Draghi, stiano per uscire da un periodo molto difficile e che faranno la loro parte per sostenere imprese e famiglie. Il Governo però deve mettere mano ad un progetto di sistema che veda coinvolta la Cdp (Cassa Depositi e Prestiti, ndr), le banche e i Consorzi di garanzia fidi, affinché venga assicurata la liquidità per le imprese, non solo le grandi.
Quali gli altri suoi punti programmatici più urgenti?
Lavoro, guerra alla disoccupazione giovanile, sostegno alla crescita delle imprese. Vorrei anche intervenire nell'ambito dei trasporti ferroviari, studiare una sorta di metropolitana leggera che unisca continuamente Asti a Torino e viceversa.
Il suo appello e impegno verso gli astigiani.
Di recarsi alle urne. Posso garantire che ripartiremo a costruire dal nostro territorio, insieme.
Manuela Zoccola