Cerca
Close this search box.
Agricoltura, rinnovato il contratto provinciale
Attualità

Previsioni annata agraria 2018: Confagricoltura Asti traccia un primo bilancio

Parziale soddisfazione quella riscontrata dagli agricoltori astigiani nei primi sei mesi del 2018 in merito all’andamento dell’annata agraria

Parziale soddisfazione per l’andamento

Parziale soddisfazione quella riscontrata dagli agricoltori astigiani nei primi sei mesi del 2018 in merito all’andamento dell’annata agraria, annata costellata da luci ed ombre a causa delle condizioni atmosferiche e dei repentini cambiamenti climatici che hanno influito notevolmente sulla produttività delle colture. Nei mesi di giugno e luglio hanno infatti imperversato forti e copiose piogge che, sommatesi alla grandine, in alcune zone della nostra provincia hanno compromesso parte del raccolto.

Confagricoltura Asti traccia un primo bilancio di quelli che sono stati finora i risultati dell’attività agricola e delle prospettive per i mesi futuri. Sul fronte del comparto cerealicolo si registra una discreta quantità di prodotto, ma una qualità al di sotto delle aspettative, soprattutto per quanto riguarda il grano, pesantemente danneggiato dalla pioggia proprio a ridosso del periodo della trebbiatura.

Uno scenario dai risvolti contrastanti

“Ci troviamo di fronte ad uno scenario dai risvolti abbastanza contrastanti – afferma Gianni Bione, dirigente di Confagricoltura Asti della zona della Valversa – Mentre sia la soia sia il mais promettono molto bene, non si può dire la stessa cosa del grano che, a causa delle forti piogge, è stato trebbiato anticipatamente, compromettendone così l’esito finale in termini qualitativi e quantitativi”.

“Ai problemi atmosferici – conclude Bione – vanno aggiunti anche i danni causati da cavallette e fauna selvatica quali cinghiali, caprioli”. E a ciò si aggiunge il problema delle quotazioni perché quest’anno la situazione, proprio alla luce dell’andamento dell’annata, si profila critica.

Annata invece generalmente soddisfacente per il comparto zootecnico: “L’abbassamento delle quotazioni che si è verificato nell’ultimo periodo è sicuramente un ottimo segnale per le fasi successive del mercato. Se i prezzi infatti sono già troppo alti fin dall’origine, tutti gli attori successivi della filiera sono costretti ad aumentarli, rischiando così un calo nelle vendite, – dichiara Antonio Amasio, presidente della sezione Allevamenti Bovini da Carne di Confagricoltura Piemonte – Nei prossimi mesi il prezzo dovrebbe attestarsi in linea con le medie degli anni precedenti e proseguire così fino alla fine del 2018”.

Il settore vitivinicolo: tra il 10 e il 15% di resa in più

Per quanto riguarda infine il settore vitivinicolo, a causa dell’annata straordinariamente calda, si prevede un incremento tra il 10% e il 15% della resa rispetto alla vendemmia del 2017. I cambiamenti climatici, con temperature medie che negli ultimi quindici anni si sono alzate, hanno costretto i produttori ad anticipare la raccolta. Anche in questo caso la grandine rimane la vera preoccupazione per tutti i viticoltori – considerati già i danni verificatisi nell’ultima settimana di giugno – ma permane comunque, alla luce del soddisfacente andamento delle fasi fenologiche dei vigneti, un cauto ottimismo.

“Si tratta di un’annata precoce, in ritardo rispetto al 2017 ma in anticipo sulla base delle medie storiche”, affermano i tecnici di Confagricoltura Asti. “Non abbiamo riscontrato problemi legati a malattie e la maturazione delle uve sta procedendo bene, con una netta accelerazione rispetto ai mesi precedenti. I vigneti sono stati messi a dura prova dalle piogge di maggio e giugno ma ne siamo usciti bene. Era normale attendersi un recupero. La vendemmia 2018 sarà molto soddisfacente, con uve sane e di buona quantità, fatta purtroppo eccezione per alcune zone dell’area del sud Astigiano”.

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Scopri inoltre:

Edizione digitale