Genitori sul piede di guerra, domani mattina (mercoledì), nella sede dell’Ufficio scolastico territoriale (ex Provveditorato agli studi). Alle 8 è infatti
Genitori sul piede di guerra, domani mattina (mercoledì), nella sede dell’Ufficio scolastico territoriale (ex Provveditorato agli studi). Alle 8 è infatti previsto un incontro tra il dirigente dell’Ufficio, Franco Calcagno, e le famiglie dei 25 bambini iscritti, per l’anno scolastico 2016/2017, alla classe prima a tempo pieno presso la scuola primaria “Salvo d’Acquisto”.
E proprio nella dicitura “tempo pieno” sta il nodo della questione. Nei mesi scorsi il Comune, nell’ambito del piano di dimensionamento scolastico redatto e successivamente approvato dalla Regione, aveva auspicato l’introduzione di una sezione a tempo pieno al I Circolo didattico, nello specifico alla primaria “Salvo d’Acquisto” che ne fa parte, per rispondere ad una esigenza di quella zona della città, che ne era sprovvista. Così si sono aperte le iscrizioni, con 28 famiglie che hanno fatto domanda. Domanda che, per quanto riguarda i primi 25 bambini in graduatoria, è stata regolarmente accolta.
Tutto normale, dunque. Invece no, perché lunedì i genitori dei bambini in questione si sono visti recapitare una mail dal I Circolo didattico in cui si diceva che “solo in data odierna l’Ufficio scolastico provinciale ha comunicato la mancata concessione della classe a tempo pieno. I genitori interessati dovranno quindi comunicare, entro e non oltre le ore 12 di giovedì 12 maggio (scadenza dettata dall’Ufficio scolastico provinciale), se intendono confermare l’iscrizione sul tempo normale della stessa scuola, eventualmente avvalendosi del doposcuola, oppure richiedere il nulla osta per il trasferimento ad altra sede scolastica”.
Comprensibile lo sconcerto dei genitori al momento della ricezione della mail. Da oltre due mesi le iscrizioni sono chiuse, e una notizia di questo tipo è in grado di sconvolgere non poco l’organizzazione di vita e il bilancio (dato che il doposcuola è ovviamente a pagamento) delle famiglie. La ragione di questa decisione da parte dell’Ufficio scolastico territoriale è legata al fatto che la sezione di tempo pieno alla “Salvo d’Acquisto” doveva essere “ceduta” dalla primaria “Cagni”. Passaggio che non è avvenuto perché avrebbe determinato la presenza di docenti soprannumerari (perdenti posto), anche se nella fase precedente – quella fondamentale delle iscrizioni – non è emerso, tanto che ora le famiglie si trovano in questa incresciosa situazione.
Da parte sua l’Ufficio scolastico territoriale ha anche ventilato l’ipotesi che la “Salvo d’Acquisto” possa comunque garantire alle famiglie un tempo “allungato”, inserendo più pomeriggi di lezione, utilizzando il cosiddetto organico di potenziamento. Ipotesi che, però, sembra di alquanto difficile realizzazione.