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Primo consiglio comunale di Asti 20225
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Primo consiglio di Asti: “scontro” sulla presidenza tra Federico Garrone e Vittoria Briccarello

L’esponente della lista Rasero si è imposto con 21 preferenze su 12, ma l’avversaria diventa vicepresidente vicario – Il misterioso voto a Pericle

Il maltempo su Asti ha impedito, martedì sera, che il primo Consiglio comunale del “Rasero bis” si svolgesse in piazza San Secondo, come già avvenuto nel 2017. Gli eletti, data l’instabilità climatica, sono stati convocati nell’aula consiliare dove, tra nuove presenze e numerose conferme dalla precedente consiliatura, i lavori sono iniziati coordinati dal consigliere comunale con più anzianità di servizio, Federico Garrone (giunto al suo terzo mandato continuativo).

Lo stesso che da lì a poco sarebbe stato votato dalla maggioranza quale nuovo presidente del Consiglio comunale battendo la candidatura, sostenuta dalla minoranza, di Vittoria Briccarello alla sua prima esperienza in aula, ma la più votata tra le donne alle ultime elezioni amministrative.

Un primo Consiglio anche per la nuova giunta comunale composta da Maurizio Rasero, dal vicesindaco Stefania Morra e dagli assessori Mario Bovino, Monica Amasio, Eleonora Zollo, Giovanni Boccia, Loretta Bologna, Marcello Coppo, Riccardo Origlia e Paride Candelaresi.

I consiglieri comunali eletti

Tutti i consiglieri comunali eletti, o entrati in aula a seguito delle dimissioni di quelli chiamati a ricoprire un posto in giunta, sono stati confermati nei rispetti seggi. Tra i banchi della maggioranza del Consiglio siedono Domenica Aschiero, Renato Berzano, Debora Biglia, Marco Bona, Federico Cirone, Antonino Falletta, Piero Ferrero, Diego Furlanetto, Marco Galvagno, Federico Garrone, Denis Ghiglione, Luigi Giacomini, Elisabetta Lombardi, Carmen Maria Ottonelli, Daniele Pelissero, Elisa Pietragalla, Walter Rizzo, Marco Scassa, Francesca Varca e Roberto Venturino.

I consiglieri di minoranza sono Mauro Bosia, Vittoria Briccarello, Massimo Cerruti, Paolo Crivelli, Maria Ferlisi, Mario Malandrone, Roberto Migliasso, Michele Miravalle, Gianfranco Miroglio, Valter Saracco, Luciano Sutera Sardo e Roberto Vercelli.

Dopo la convalida degli eletti il sindaco Maurizio Rasero ha prestato giuramento sulla Costituzione, un atto formale durato un minuto, ma fondamentale per poter procedere con i lavori del Consiglio. Subito dopo c’è stata una prima sospensione, chiesta dai consiglieri di minoranza, che ha interrotto la discussione per un quarto d’ora. Al ritorno in aula degli eletti è scoppiato il primo “scontro politico” della nuova consiliatura: chi votare per la carica di presidente del Consiglio?

La sfida “al voto” per la presidenza

Giunto il momento di eleggere il nuovo presidente del Consiglio, che ha un ruolo di garanzia e sopra le parti, tutta la maggioranza ha chiesto di votare il consigliere Federico Garrone il cui nome era già “blindato” da giorni. La minoranza, criticando la fuga di notizie sulla volontà della maggioranza di eleggere Garrone, ha proposto un suo nominativo: Vittoria Briccarello eletta tra le fila di Uniti si può.

Qui si è consumato un primo scontro nel quale, in sostanza, l’opposizione ha chiesto di concedere la presidenza a un suo rappresentanza perché si tratta di una carica di garanzia, sopra le parti, ma anche come segno tangibile di apertura al dialogo e alla collaborazione fatta presente dallo stesso Rasero durante la prima conferenza stampa dopo il voto.

Garrone contro Briccarello, entrambi giovani, ma su due posizioni politiche differenti. Alla fine si è proceduto con la votazione segreta e a spuntarla, dati i numeri importanti della maggioranza, è stato Federico Garrone. Quest’ultimo ha ottenuto 21 voti a favore contro i 12 di Briccarello che, successivamente, è stata eletta vicepresidente vicario del Consiglio con 29 voti a favore, 3 schede bianche e una nulla nel quale uno dei consiglieri comunali ha indicato la preferenza per Pericle (politico, oratore e militare ateniese), “sfortunatamente” fuori dai giochi perché morto nel 429 a.C.

Anche la consigliera Debora Biglia (Forza Italia/Con Asti nel cuore) è stata eletta vicepresidente del Consiglio con 28 voti a favore e 5 schede bianche.

Come previsto dall’ordine dei lavori, durante il primo Consiglio si sono formati i nuovi gruppi consiliari ufficializzando i rispettivi capigruppo.

«I miei sforzi saranno diretti a garantire il regolare svolgimento dei lavori di quest’aula in cui si realizza la democrazia rappresentativa, di cui noi tutti siamo emanazione diretta per volere dei nostri concittadini – ha commentato Garrone dopo la sua elezione – Sarà mio dovere, e lo farò con gioia, essere il presidente di tutti per garantire il regolare svolgimento dei lavori. Vi chiedo, però, aiuto perché solo se tutti agiremo per il raggiungimento di tale fine, il mio compito sarà realizzabile e potremo perseguire quell’obiettivo che ritengo non possa che essere comune: il bene della nostra città e dei nostri concittadini».

L’ordine del giorno sul Festival delle Sagre

Prima della conclusione dei lavori c’è stato tempo anche per approvare un primo ordine del giorno, quello sul Festival delle Sagre, presentato dalla minoranza e illustrato dal consiglieri Migliasso, ma votato da tutta l’aula.

Una manifestazione, le Sagre, che rischia di non essere organizzata per il terzo anno consecutivo non più a causa della pandemia, ma per una serie di criticità che riguardano i costi a carico delle pro loco e la mancanza di volontari o di addetti ai lavori di allestimento del Villaggio.

«Ad oggi sono meno di venti le pro loco che hanno confermato la propria partecipazione. Meno della metà di quelle delle edizioni pre-pandemia – si legge nell’odg – La scarsa partecipazione delle pro loco al Festival delle Sagre rischia di inficiare un patrimonio immateriale del territorio quale la sfilata delle Sagre, trasmissione di cultura, radici, memoria e tradizioni del mondo rurale».

Per questo motivo il Consiglio ha impegnato il sindaco e la giunta a «verificare le reali disponibilità economiche della Camera di Commercio (che organizza l’evento ndr) per la copertura dei costi fissi della manifestazione; verificare l’impegno, anche economico, della Regione Piemonte; mettere in atto tutti gli strumenti per reperire le risorse necessarie al fine di abbattere i costi ingenti della manifestazione a carico delle pro loco affinché ne sia garantito lo svolgimento; intercedere presso le fondazioni bancarie del territorio affinché contribuiscano a mantenere viva una manifestazione che è moltiplicatore di interessi culturali, sociali, economici del nostro territorio».

[foto gallery Maria Grazia Billi]

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