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Tirone
Attualità
Prestigioso traguardo

Festeggiato a Calliano Monferrato il partigiano centenario Felice “Triso” Tirone

Festeggiato dal presidente della Provincia Rasero, dall’assessore regionale Gabusi e da altre autorità politiche
E’ uno degli ultimi testimoni viventi della stagione della Resistenza astigiana. E una settimana fa ha compiuto 100 anni tondi tondi.
Parliamo di Felice Tirone, classe 1924.
Tirone ha una storia affascinante da raccontare e ancora oggi la offre a chi va a trovarlo. La memoria è ancora buonissima, la mente svelta, il ricordo vivido. Le orecchie, quelle, si aiutano con un apparecchio acustico. Le emozioni intatte. Come quella mai dimenticata che riguarda le lacrime di un giovane soldato repubblichino che Tirone, all’epoca era il partigiano “Triso” aveva fatto prigioniero con la Brigata Mattetotti comandata da Emilio Colombo. Ai partigiani ci era arrivato da disertore della Repubblica di Salò e con i suoi compagni operavano soprattutto nel Moncalvese e nella Val Cerrina.
Ma parteciparono anche alla conquista del presidio della Guardia Nazionale Repubblicana a Rocchetta Tanaro, nel febbraio del 1945. In quell’occasione fecero 15 repubblichini prigionieri e “Treiso” ne scortò uno nel viaggio di ritorno prima di consegnarlo al plotone che ne decretò la fucilazione.
In una intervista al nostro giornale ebbe modo di rivelare: «Ricordo ancora che piangeva a dirotto, aveva paura di morire, malediceva il giorno in cui si era arruolato con i repubblichini. Era giovane, come me e quelle lacrime non le ho mai dimenticate e mai le dimenticherò».
Razionalmente si spiega quegli anni con la crudeltà della guerra, ma la sua indole mite ancora oggi, che di anni ne ha 100, gli fa ricordare le lacrime di quel giovane prigioniero.
Felice, finita la guerra ha fatto per un po’ il muratore, poi il guardacaccia. Non si è mai sposato e non ha figli.
La sua vita ha avuto un’unica grande passione: i tartufi. Per oltre 40 anni ha pattugliato i boschi intorno a Calliano alla ricerca dei migliori tartufi messi sul mercato. Un maestro, nella cerca, attività che gli ha consentito anche una prestanza fisica che ancora lo sostiene dignitosamente nonostante l’età e le gambe che non ne vogliono sapere di tornare in piedi.
Dopo un periodo come ospite nella casa di riposo di Grana, un amico di famiglia, Rinaldo Iviglia, lo ha preso in casa e con la moglie Lidia Maris se ne occupa.
«Conosco Felice da quando avevo 5 anni e so che tipo di persona è e quanto si merita. Mi spiaceva vederlo in casa di riposo e con mia moglie abbiamo pensato di prenderlo in famiglia con noi. Ancora oggi è un piacere poter vivere con lui e ascoltare le sue storie. Siamo contenti anche di aver preso la decisione di averlo con noi prima del Covid e della quarantena nelle case di riposo».
Per i suoi 100 anni è stata organizzata una festa con molti invitati.

A festeggiare questo importante traguardo presso il Ristorante “Antico Granaio” di Calliano Monferrato il Presidente della Provincia di Asti Maurizio Rasero che gli ha consegnato l’attestato di “Patriarca dell’Astigiano” insieme ad alcune pubblicazioni dell’Ente. Presente anche il vicesindaco del Comune di Calliano Monferrato Mariella Berutti con la Consigliera Comunale Mariangela Testolina. Sono anche intervenuti, in rappresentanza della Regione Piemonte, l’assessore Marco Gabusi e la consigliera Debora Biglia.

 

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