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Prolungamento dei contratti dei sanitari in scadenza: l’accordo non è stato ancora trasmesso alle Aziende

La Città della Salute di Torino da sei mesi non può assumere, nemmeno a tempo determinato: così si rischia un disastroso crash dei servizi

Il sindacato Nursing Up interviene sul delicato argomento del prolungamento dei contratti dei sanitari in scadenza.

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Dopo tre giorni dalla firma dell’intesa tra le rappresentanze sindacali e la Regione, che dispone il prolungamento di un anno dei contratti a tempo determinato dei lavoratori del comparto sanità in scadenza al 31 dicembre 2021, tale accordo non è stato ancora trasmesso alle Asl.

Un fatto estremamente grave che rallenta in modo inaccettabile il processo di prolungamento dei contratti e rischia di avere ripercussioni pesantissime sull’erogazione dei servizi. Non può, una direttiva tanto strategica e delicata come questa, che tocca circa 6mila lavoratori che potrebbero vedere il loro contratto terminare a fine anno, essere ostaggio della burocrazia. Il Nursing Up, sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, sottolinea la necessità improrogabile che l’accordo venga inviato immediatamente dalla Regione alle Aziende Sanitarie, le quali debbono renderlo subito esecutivo, ciò senza produrre impedimenti o rallentamenti di qualsivoglia natura.

Sul fronte assunzioni, poi, il Nursing Up evidenzia l’assurda situazione in cui si trova la Città della Salute di Torino, una delle aziende sanitarie più grandi e all’avanguardia d’Europa, che da sei mesi non può procedere a fare assunzioni di nessun tipo, nemmeno a tempo determinato, perché bloccata da vincoli della Corte dei Conti. Il Nursing Up chiede l’intervento immediato del Presidente della Regione, Alberto Cirio, affinché tale inaccettabile vincolo, che è dovuto ad una situazione contabile di ordinaria amministrazione, venga superato, vista l’evidente situazione di emergenza in cui ci troviamo.

Il Segretario regionale del Nursing Up Piemonte, Claudio Delli Carri, aggiunge: “Per noi è inaccettabile che un accordo tanto importante come quello che abbiamo siglato sul prolungamento dei contratti in scadenza a fine anno, nemmeno sia stato ancora trasmesso alle Asl. Non si rendono conto in Regione che non c’è più tempo? Che il personale non basta e c’è chi, con il contratto in scadenza, si sta già trasferendo altrove.

Se non vogliamo andare incontro ad una vera catastrofe, con servizi che non potranno più essere erogati per la carenza di personale, l’accordo va inviato subito alle aziende sanitarie le quali devono renderlo esecutivo immediatamente, senza indugi o intoppi di carattere burocratico. Ci è giunta voce, infatti, che ci sarebbero burocrati, anche a livello aziendale, i quali accamperebbero tempi lunghi per l’applicazione di tale direttiva, con Dgr che entrerebbero in vigore dopo 60 giorni. Questa è una follia. I contratti vanno rinnovati subito, oggi, altrimenti, semplicemente, non ci sarà più il personale necessario a coprire tutti i servizi. Non capiamo come questa cosa non sia chiara a tutti”.

“Sul fronte Città della Salute di Torino – conclude Delli Carri -, chiediamo l’intervento immediato del Presidente Cirio, perché una delle aziende sanitarie più grandi e all’avanguardia d’Europa rischia di essere messa in ginocchio dalla carenza di personale a causa di un vincolo della Corte dei Conti che si riferisce ad una situazione contabile di normale amministrazione. Noi siamo in una situazione di reale emergenza, mi pare sia ben evidente, e proprio per la situazione emergenziale in cui ci troviamo tale vincolo va superato in regime straordinario. La Città della Salute da sei mesi non può procedere alle assunzioni, neanche a tempo determinato! Ma ci rendiamo conto? Ci rendiamo conto che oggi alla Città della Salute mancano almeno 3 o 4 infermieri per ogni reparto? Ci rendiamo conto che proseguendo su questa strada rischiamo un vero disastro con servizi che non potranno essere erogati? Cosa facciamo, chiudiamo i reparti proprio ora che anche il Coronavirus sta di nuovo aumentando i contagi?

Il Presidente Cirio deve intervenire per sbloccare questa situazione e se il suo intervento non potrà essere risolutivo ci rivolgeremo senza indugio al Parlamento, al Ministro della Salute e se necessario anche al Presidente della Repubblica”.

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