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Protesta degli agricoltori, in Piemonte ha chiuso un’azienda su 10: «Fermiamo questa lenta morte»

Il Coordinamento Agricoltori Asti e Alessandria fornisce alcuni dati in vista dei tre giorni di manifestazione ad Asti. Confermato il programma dei cortei a piedi e con i trattori

Si avvicinano i giorni in cui gli agricoltori manifesteranno anche ad Asti e il Coordinamento Agricoltori Autonomi interviene anche in risposta ad alcune contestazioni che sono state mosse alla protesta che da settimane sta infiammando anche le aziende agricole italiane.

Un dato su tutti: «Nell’ultimo anno hanno chiuso i battenti, soltanto in Piemonte, poco meno di 5 mila aziende agricolte che rappresentavano il 10% del totale. Siamo scesi in piazza con i nostri trattori, che sono i nostri mezzi agricoli di lavoro, per dire basta a questa lenta morte del comparto agricolo».

Una “lenta morte” che, per il Coordinamento, ha delle cause ben precise: concentrazione in poche mani di enormi risorse economiche a scapito dell’agricoltura piccola e diffusa, tipica del nostro territorio peraltro; importazione indiscriminata di generi alimentari che on rispettano le nostre regole sanitarie e di coltivazione facendo concorrenza sleale alle produzioni Made in Italy; strapotere di chi impone prezzi al disotto dei costi di produzione». Con una ultima affermazione: «Basta a chi non è più in grado di rappresentarci e mantiene il controllo sulle nostre aziende attraverso pratiche burocratiche infinite, onerose e inutili».

Ancora una volta, inoltre, il Coordinamento si difende dalle accuse che vogliono far passare gli agricoltori come i distruttori della terra sempre pronti ad usare pesticidi che avvelenano i suoli. «Il vero contadino ama la sua terra e la tutela e va sostenuto e incentivato a produrre prodotti tipici locali che diffondono la biodiversità sui terreni. Bisogna ridurre al minimo lo spreco alimentare e il consumo intensivo delle risorse minimizzando gli spostamenti delle derrate alimentari».

Ribadiscono  che quella di queste settimane è una protesta apolitica, nel pieno rispetto della legalità, non contro qualcuno, ma per tutti: «Per salvare le  nostre aziende, per il futuro delle nostre famiglie e per garantire cibo sano e italiano sulle tavole».

Intanto è confermato il programma dei tre giorni di protesta astigiana.

Domenica da mattino a sera presidio in ex piazza D’Armi con la previsione dell’arrivo di circa 200 trattori che rimarranno parcheggiata durante la giornata.

Lunedì torna il presidio per tutto il giorno ma alle 15 si terrà il corteo con i trattoriche percorreranno  via Delle Corse, viale al Pilone, corso Alessandria, via Maggiora, rotonda via Caboto e ritorno in piazza d’Armi.

Martedì terzo giorno di presidio caratterizzato alle 14,30 dalla partenza del corteo a piedi dei manifestanti aperto e chiuso da due trattori e ricevimento di una delegazione dal Prefetto.

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